30/11/2016 – Vino, il Testo unico è legge: dovrebbe consentire l’attesa semplificazione e sburocratizzazione
Con l’approvazione definitiva alla Camera dei Deputati, il Testo unico del vino è legge.
Tratta di una sola legge di riferimento con 90 articoli che riassume tutta la normativa precedente: un’operazione di semplificazione che era attesa da anni e che dovrebbe consentire di tagliare burocrazia, migliorare il sistema dei controlli, dare informazioni più trasparenti ai consumatori.
In particolare la legge si concentra su un’operazione concreta di semplificazione su produzione, commercializzazione, denominazioni di origine, indicazioni geografiche, menzioni tradizionali, etichettatura e presentazione, gestione, controlli e sistema sanzionatorio. Un’unica legge quindi per il settore, con un impianto che favorisce i produttori e gli operatori del settore e che porta a uno snellimento burocratico.
Più certezza del diritto, meno contenziosi e un sistema di controlli migliore per la tutela di un settore chiave per l’agroalimentare italiano, assicura il Dicastero agricolo, che sottolinea la volontà di dare spazio all’innovazione con la possibilità di introdurre in etichetta sistemi di informazione al consumatore che sfruttino le nuove tecnologie contribuendo ad aumentare la trasparenza.
Tra le novità apportate dalla riforma è prevista una disposizione sulla salvaguardia dei vigneti eroici o storici al fine di promuovere interventi di ripristino recupero e salvaguardia di quei vigneti che insistono su aree soggette a rischio di dissesto idrogeologico o aventi particolare pregio paesaggistico.
Importante innovazione anche nella tutela del prodotto contro la contraffazione.
I controlli sulle imprese del settore vitivinicolo confluiscono nel registro unico dei controlli (Ruci) a prescindere se siano o no imprese agricole.
Importanti interventi di semplificazione sono previsti anche sul fronte dei controlli e delle sanzioni. Riguardo alle verifiche viene introdotto il principio del raccordo tra le diverse autorità che operano nel sistema dei controlli (sono circa 20 i diversi soggetti che si ‘contengono’ e si sovrappongono a questa delicata attività di accertamenti) che dovranno condividere i risultati riducendo le visite in cantina. Nel sistema sanzionatorio è stato introdotto infine il principio del “ravvedimento operoso” che consentirà di sanare con multe ridotte le irregolarità solo formali, evitando onerose ammende amministrative.