BANDO PER INCREMENTARE IL BENESSERE ANIMALE

Con la pubblicazione della Delibera di giunta 263/ del 24/02/2025  è aperto il bando per interventi finalizzati a potenziare le performance climatico  ambientali delle aziende agricole ed il benessere animale negli allevamenti. 

Gli investimenti aziendali sono mirati a favorire l’evoluzione degli allevamenti verso un modello più sostenibile ed etico anche attraverso l’introduzione di sistemi di gestione innovativi e di precisione, che incrementino il benessere degli animali, anche con riferimento all’antimicrobico resistenza. In tale contesto, inoltre, sono previsti investimenti per adeguare la fornitura di acqua e mangimi secondo le esigenze naturali dell’allevamento, per la cura degli animali ed il miglioramento delle condizioni abitative e per offrire accesso all’esterno agli animali.

Beneficiari: imprenditori agricoli, singoli o associati, con l’esclusione degli imprenditori che esercitano esclusivamente attività di silvicoltura e acquacoltura, ovvero imprenditori che, tenuto conto dell’esclusione predetta, esercitano attività di coltivazione del fondo, selvicoltura, allevamento di animali e attività connesse.

I richiedenti devono altresì essere registrati come “operatori” di stabilimenti in cui vengono allevati bovini, suini, polli da carne, galline ovaiole, secondo il Sistema di Identificazione e Registrazione (sistema I&R), nella Banca Dati Nazionale Zootecnica. Al momento della presentazione della domanda i beneficiari devono essere in alternativa o “Imprenditore Agricolo Professionale ” IAP o di Coltivatore diretto.

Scadenza presentazione domanda 30/05/2025 ore 13.

Clicca qui per i dettagli del bando

 Per informazioni rivolgersi ad Antonio Bonelli, responsabile settore zootecnico Cia Romagna, 3317366060

Tipologie di interventi ammissibili:

Indennizzi per danni indiretti da peste suina (PSA) – Circolare Agea

Le aziende suinicole che hanno avuto danni indiretti da PSA dal 01/12/2023 al 31/10/2024, possono fare domanda di indennizzo entro il 28 marzo 2025 presentando valida documentazione che attesti il danno indiretto subito. Agea ha pubblicato la circolare, che trovate qui di seguito, con tutte le indicazioni e i requisiti per richiedere gli indennizzi.

IN SINTESI – Tra i beneficiari ammissibili rientrano anche le aziende situate al di fuori delle zone di restrizione sanitaria. Il Ministero dell’Agricoltura ha chiarito che questa categoria comprende, a titolo esemplificativo, i casi in cui i richiedenti operano in zone non infette, ma macellano i propri animali presso centri di macellazione situati in aree soggette a restrizioni sanitarie. In tali circostanze, se gli allevatori devono rivolgersi a un altro centro di macellazione, e ciò comporta un danno economico per l’azienda, possono presentare richiesta di indennizzo. Tuttavia, è necessario che il nesso di causalità sia comprovato da documentazione che attesti l’esistenza di contratti in essere non onorati a causa del blocco della movimentazione.
Le domande dovranno essere presentate all’Organismo pagatore di competenza entro e non oltre il
28 marzo 2025, salvo eventuali anticipazioni di tale scadenza stabilite dagli Organismi pagatori con proprie istruzioni operative. Per ottenere l’indennizzo, i richiedenti dovranno documentare i danni indiretti subiti attraverso registri ufficiali dell’azienda o altra documentazione contabile, sanitaria e commerciale.
Agea, in qualità di coordinatore, consente l’erogazione di un anticipo pari al 30% dell’importo
totale ammissibile, previa verifica delle domande. Per tale ragione, invita gli Organismi pagatori a versare gli anticipi entro il 18 aprile 2025. Il saldo degli indennizzi verrà erogato successivamente, una volta registrato l’aiuto presso la Commissione Europea, e gli Organismi pagatori potranno effettuare i pagamenti a partire dal mese di maggio.
Si precisa che dagli importi spettanti verranno detratti eventuali indennizzi già percepiti a seguito della
sottoscrizione di polizze assicurative agevolate o di aiuti concessi ai sensi del Reg. (UE) n. 2021/690 per danni diretti sugli stessi animali
. Le verifiche sugli importi erogabili saranno finalizzate a evitare sovrapposizioni di indennizzi.

Prevenzione del potenziale frutticolo dalle gelate tardive: nuovo bando per gli interventi

Con la pubblicazione della delibera n. 219/2025  viene  aperto il bando PSR 2023-2027 Intervento SRD 06 Azione 1 Investimenti per la prevenzione da danni derivanti da calamità naturali, eventi avversi e di tipo biotico  Prevenzione danni al potenziale produttivo frutticolo da gelate tardive.

Le imprese agricole beneficiarie, al momento della presentazione della domanda, devono rispettare tra le varie condizioni  di ammissibilità quella relativa ad avere la qualifica IAP o CD. 

Il bando finanzia le sottostanti spese ammissibili:

  • l’acquisto e messa in opera di ventilatori e/o bruciatori fissi e /o mobili con funzione antibrina.
  • l’adeguamento di impianti irrigui esistenti al momento della domanda, limitatamente all’inserimento di linee di adduzione ed ugelli/erogatori specificamente dedicati ad espletare la sola funzione antibrina.
  • spese tecniche generali nel limite massimo del 3% della spesa ammissibile.

Gli investimenti dovranno essere riferiti a impianti frutticoli esistenti alla data di presentazione della domanda di sostegno e dichiarati nel PCG 2025 (validato e con apposita scheda di validazione in Anagrafe). 

L’aliquota di sostegno è pari al 70% del costo ammissibile.

Il Piano di Investimenti dovrà avere un importo minimo di 5.000 €, fino a un massimo di 150.000 €. La tempistica per la realizzazione degli investimenti è di massima 12 mesi dalla data dell’atto di concessione.

Le risorse assegnate al bando ammontano complessivamente a 1.400.000 €.
La scadenza per la presentazione delle domande di sostegno è fissata alle ore 13:00 del 6 giugno 2025. Per qualsiasi informazione rivolgersi agli uffici Cia di riferimento.

https://agricoltura.regione.emilia-romagna.it/sviluppo-rurale-23-27/opportunita/bandi/2025-1/srd06-azione-1-investimenti-prevenzione-gelate-primaverili-potenziale-produttivo-frutticolo

Gioele Fabbri nuovo presidente del consiglio territoriale Cia Romagna zona di Forlì

Nel corso dell’appuntamento con “La Cia incontra gli associati”, svoltosi a Forlì il 13 febbraio scorso, è stato eletto il nuovo presidente del consiglio territoriale della zona di Forlì, Gioele Fabbri: subentra a Elisa Maraldi e affianca il responsabile tecnico della zona di Forlì che, dal primo gennaio 2025, è Marco Paolini. 

Fabbri, classe 1981, laureato all’Università di Bologna in Relazioni Internazionali e Diplomatiche, con importanti esperienze all’estero, ha sempre seguito l’azienda di famiglia “Ridolla” (Premilcuore, FC), fondata nel 1979: agriturismo, maneggio, allevamento di cavalli e ristorante, nel Parco delle Foreste Casentinesi. Fabbri è stato vicesindaco del Comune di Premilcuore nell’ultimo anno e mezzo della precedente legislatura, e in quella attuale è consigliere comunale e dell’Unione dei Comuni della Romagna Forlivese.

Gioele Fabbri opera seguendo i principi che portarono i suoi genitori a fondare l’Azienda: ridare un’identità a questi territori “marginali”, in via di abbandono,  trasformarli in un volano economico e occupazionale per l’economia locale; preservare il patrimonio di bellezza naturalistica e renderlo il fulcro dell’attrattiva turistica in ogni stagione. Nel 1979 i suoi genitori delinearono in questi luoghi il concetto dell’ospitalità rurale, divenendo i precursori dell’odierno agriturismo. “Il mio impegno è contribuire a ridare vigore e centralità alle aree svantaggiate, dove i problemi sono amplificati – afferma Fabbri – Occorre considerare le aree interne con attenzione, perché sono un valore aggiunto per tutti”.

Fondata nel 1979, l’azienda “Ridolla”,  associata Cia sin dalla nascita, è fra i primi  agriturismi nati in Italia con i suoi 46 anni di storia aziendale. Si trova lungo il fiume Rabbi, a 800 m da Premilcuore. L’Azienda offre ristorazione e alloggi (in case in pietra o in chalet in un villaggio turistico). Fra le attività, spiccano l’equitazione, in un ampio maneggio, e il turismo equestre. Sono circa 60 i cavalli dell’allevamento e hanno caratteristiche  di genetica, salute, temperamento e di prestazioni specifiche per l’area appenninica.

Agrichef, “Dal Maggi” e il suo piatto della circolarità

Il Festival Agrichef di Turismo Verde Cia Emilia-Romagna si è svolto il 18 febbraio 2025, all’Istituto Alberghiero Vergani – Navarra di Ferrara. Il “piatto della circolarità” vincitore è “Tortelli di farina di castagne ripieni di patate e scalogno, al ragù bianco di coniglio, pioppini e tartufo”, proposo dall’agrichef Federico Mei dell’agriturismo “Corte dell’Abbadessa” di San Lazzaro di Savena (BO). 

“Ceci e maiale bollito con verza caramelleta con il nocino” è il piatto che ha presentato l’agrichef Lorenzo Maggi dell’agriturismo “Dal Maggi” di Modigliana (FC), che ha partecipato in rappresentanza della Romagna. Come gli altri, anche il piatto proposto da Maggi è stato rivisitato: gli allievi dell’Istituto Alberghiero sono stati coinvolti nelle preparazioni e hanno dato il loro ‘tocco’ alle cinque ricette in gara. “Non ho vinto, ma mi sono divertito moltissimo – afferma Lorenzo Maggi – È stata un’esperienza molto interessante”. Maggi nelle sue preparazioni vuole valorizzare i sapori semplici e autentici del territorio. La circolarità in cucina è sempre alla base del suo lavoro: evita sprechi e rispetta i tempi delle materie prime che utilizza, conspevole dei limiti e delle opportunità di questo approccio. 

Incontro divulgativo sul bando Ocm ristrutturazione e riconversione vigneti

Mercoledì 26 febbraio Cia Romagna organizza un incontro divulgativo/informativo sul bando Ocm per la ristrutturazione e la riconversione dei vigneti

I relatori sono Elisa Neri, coordinatrice del servizio vitivinicolo di Cia Romagna, e Mirko Tacconi, responsabile CAA di Cia Romagna.

L’appuntamento è alle ore 15.00 nella sala riunioni di Cia Romagna, a Cesena (Via Rasi e Spinelli, 160),  oppure in collegamento sulla piattaforma MEET al seguente linkhttp://meet.google.com/giy-pbsw-npm

Presiede i lavori il direttore di Cia Romagna, Alessia Buccheri.

Dopo gli interventi di Neri e Tacconi ci sarà spazio per le domande da parte dei partecipanti.  

Ammodernamento cantine: Ocm, bando per investimenti – Domande entro il 30 aprile

Con la pubblicazione della D.G.R. 218 del 17/02/2025 è stato aperto il bando “OCM investimenti annualità 2025/2026 per interventi di ammodernamento cantine“.

I contributi sono rivolti alle imprese che svolgono almeno una delle seguenti attività:

a) produzione di mosto da uve ottenuto dalla trasformazione di uve fresche da esse stesse prodotte, acquistate o conferite da soci, anche ai fini della sua commercializzazione;
b) produzione di vino ottenuto dalla trasformazione di uve fresche o da mosto di uve da esse stesse ottenuti, acquistati o conferiti da soci, anche ai fini della sua commercializzazione;
c) elaborazione, affinamento e/o confezionamento del vino, conferito da soci e/o acquistato, anche ai fini della sua commercializzazione; sono escluse dal contributo le imprese che effettuano la sola attività di commercializzazione dei prodotti;
d)produzione di vino attraverso la lavorazione delle proprie uve da parte di terzi vinificatori, qualora la domanda sia volta a realizzare ex novo un impianto di trattamento o una infrastruttura vinicola, anche ai fini della commercializzazione.

Le imprese agricole alla data prevista come scadenza per la presentazione delle domande di sostegno, dovranno possedere una superficie a vigneto minima di 3,5 ettari quale risultante dallo schedario vitivinicolo.

Investimenti ammissibili :

1.  costruzione/ristrutturazione di immobili strumentali allo svolgimento delle attività, con esclusione degli interventi che riguardino punti vendita non attigui alla sede di lavorazione delle uve e/o vino; la spesa ammissibile per quest’attività non può superare il 70% dell’importo totale degli investimenti con esclusione della voce relativa alle spese tecniche;
2. acquisto di impianti, macchinari ed attrezzature specifici per l’attività di trasformazione e/o commercializzazione;
3. acquisto di arredi ed allestimenti finalizzati alla funzionalità di punti vendita diretta al consumatore finale dei prodotti aziendali; la spesa massima ammissibile per questa azione è pari a € 80.000;
4. creazione e/o implementazione di siti internet, finalizzati all’e-commerce;
5.acquisto di software per la gestione delle operazioni di cantina;
6. spese tecniche, quali onorari di professionisti e consulenti, direttamente riconducibili agli investimenti proposti; questa spesa non può superare il 5% del costo complessivo del progetto

Contributo

Gli investimenti proposti dovranno avere una dimensione minima di Euro 10.000,00 e una dimensione massima di Euro 2.000.000,00, pena la non ammissibilità della domanda.
Per le imprese agricole la soglia massima è determinata anche in misura proporzionale alla superficie a vigneto alla data di scadenza del bando, calcolando Euro 80.000,00 di spesa ammissibile per ettaro di vigneto posseduto quale risultanti dallo schedario vitivinicolo alla data prevista come scadenza per la presentazione delle domande dal Programma Operativo. In ogni caso la soglia massima non potrà essere superiore a Euro 2.000.000,00, come sopra indicato.

L’intensità dell’aiuto calcolata sul totale della spesa ammissibile è fissata:
1. nel 40% per le microimprese, le piccole e medie imprese;
2. nel 20% per le imprese qualificabili come intermedie;
3. nel 19% per le imprese classificabili come grandi imprese.

Scadenza presentazione domande 30 aprile 2025 ore 13.00.

Per qualsiasi informazione rivolgersi agli uffici Cia di riferimento.

https://agricoltura.regione.emilia-romagna.it/bandi/bandi-2025/programma-nazionale-di-sostegno-al-settore-vitivinicolo-intervento-investimenti-annualita-2025-2026

Il declassamento della dogana del Porto di Ravenna: una decisione che minaccia il tessuto produttivo

Il Tavolo delle Associazioni imprenditoriali della Provincia di Ravenna chiede al MEF di intervenire sulla decisione assunta dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, per la sede di Ravenna

Le Associazioni d’impresa componenti il Tavolo provinciale di Ravenna ritengono che il declassamento della dogana del Porto di Ravenna sia una decisione che rischia di avere effetti devastanti sul tessuto produttivo dell’intero territorio. Ravenna è uno dei principali nodi logistici e commerciali del Paese, con un porto che si estende su acque internazionali e una grande capacità di supportare scambi economici vitali per numerosi settori. Con la scelta di ridurre la portata delle sue funzioni doganali, si mette in pericolo l’efficienza di uno degli snodi chiave del commercio e della logistica italiana.

In provincia di Ravenna, infatti, si trova il più grande polo distillatorio d’Italia, un settore che accerta un gravame d’accise superiore a cento volte quello di altri presidi in fascia più alta. Questa realtà produttiva, fondamentale non solo per la nostra regione ma per l’intero Paese, non può permettersi di vedere ridotto il proprio supporto logistico e doganale. L’efficienza nelle operazioni doganali è essenziale per mantenere la competitività di un comparto che contribuisce in maniera significativa al gettito fiscale nazionale.

I principali settori economici che dipendono da questo snodo portuale – come quello della manifattura, metallurgia, materiali da costruzione, dell’agroalimentare e della chimica – subiranno danni considerevoli. La perdita di operatività e velocità nella gestione delle merci rischia di rallentare tutta la catena produttiva, portando a un incremento dei costi e a un rallentamento dei tempi di consegna. Le imprese locali che operano a livello nazionale e internazionale potrebbero trovarsi di fronte a difficoltà insormontabili, mettendo a rischio posti di lavoro e rallentando lo sviluppo delle attività economiche in un periodo in cui l’economia italiana fatica a riprendersi da anni di crisi.

Il gettito complessivo de derivante dalla riscossione supera i 2 miliardi di euro, un importo che pone Ravenna tra i principali centri economici del Paese, di gran lunga superiore ad altre realtà quali Pescara e Civitavecchia ai quali non possiamo essere paragonati. Non possiamo permettere che la nostra provincia venga messa in secondo piano, rischiando di perdere un’importante fetta di gettito fiscale e di comprometterne la stabilità economica.

Ma la provincia di Ravenna è anche un punto nevralgico per una varietà di operazioni doganali, che spaziano dal grano al petrolio. La complessità e la diversificazione di queste operazioni richiedono un sistema doganale altamente specializzato e funzionale, che con il declassamento rischia di venire meno. 

Infine, non possiamo ignorare il tema cruciale della sicurezza nei controlli. La capacità di monitorare e controllare le merci in transito è fondamentale per garantire l’integrità delle operazioni commerciali e per proteggere la sicurezza nazionale. Un abbassamento del livello di operatività della dogana potrebbe compromettere la nostra capacità di gestire i flussi commerciali in modo sicuro ed efficace, esponendo il territorio a rischi di infiltrazioni illecite e a un abbassamento degli standard di controllo.

Il Tavolo delle Associazioni d’Impresa della Provincia di Ravenna ritiene sia assolutamente necessario che questa decisione venga riconsiderata. Ravenna, con il suo porto e le sue infrastrutture, è una risorsa fondamentale per l’Italia e per l’Europa. Rileva, altresì, le difficoltà e gli effetti negativi che questo provvedimento può portare alla Zona Logistica Semplificata appena istituita; un provvedimento oggettivamente penalizzante per il porto di Ravenna nei confronti degli altri scali italiani concorrenti.

Ora più che mai, è necessario fare un passo indietro e trovare soluzioni alternative che possano salvaguardare la competitività del porto di Ravenna, senza compromettere il futuro economico di una regione e di un intero Paese.

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