EMILIA ROMAGNA

COMUNICATI STAMPA

Consulta agricola, bene le proposte della Regione per fronteggiare emergenza Covid-19 in campagna

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Sui segnali di crisi nel settore lattiero caseario, il presidente di Cia-Agricoltori Italiani dell’Emilia Romagna sollecita il governo centrale “affinché intervenga per favorire le aziende che acquistano da allevatori italiani”

Esprime apprezzamento Cia-Agricoltori Italiani dell’Emilia Romagna per le prime ed urgenti misure che la Regione Emilia Romagna ha comunicato di mettere in campo per fronteggiare la crisi da coronavirus.

“Alla luce di ciò che è emerso nel corso della Consulta agricola regionale tenuta stamane (13 marzo) – commenta Cristiano Fini, presidente di Cia Agricoltori Italiani dell’Emilia Romagna – va rimarcata la volontà dell’assessorato all’Agricoltura  di accogliere le richieste delle rappresentanze agricole per snellire la burocrazia e prorogare le scadenze di talune pratiche delle imprese emiliano romagnole, prima fra tutte la richiesta di attribuzione del carburante agricolo agevolato (Uma) che dovrà avvenire seguendo modalità semplificate.

Il comparto agricolo, al pari degli altri settori economici – prosegue Fini – sta pagando un prezzo elevatissimo rispetto questa crisi, quindi mai come ora c’è la necessità di fare squadra tra il mondo delle imprese e le istituzioni”. Il presidente della Confederazione fa un appello al Governo centrale affinché intervenga per favorire le aziende che acquistano da allevatori italiani.

“Disdire i contratti con l’estero e acquistare latte fresco italiano dai nostri allevatori – sollecita Fini – sarebbe un provvedimento importante dopo i primi segnali di crisi nel settore lattiero-caseario. Le stalle del nostro Paese non possono e non devono fermarsi. Anche se negli allevamenti e negli impianti di raccolta e di trasformazione si continua a lavorare a pieno regime – conclude Fini – i produttori sono preoccupati per i conferimenti di latte nell’immediato futuro, dopo le richieste di alcuni caseifici di rallentare le lavorazioni per la chiusura delle mense e dei canali bar e ristorazione, conseguente alle nuove misure di contenimento”.

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