“Il governo e la politica aprano le porte dei palazzi e parlino con le organizzazioni della rappresentanza sociale con i pensionati da cui possono arrivare indicazioni e proposte per intervenire sul disagio sociale e attenuare le diseguaglianze”
Lo ha detto a Santa Vittoria di Gualtieri (Reggio Emilia) il presidente nazionale Anp, Alessandro Del Carlo, alla 23 edizione della Festa Anp dell’Emilia Romagna
Syusy Blady ha presentato il suo romanzo-cronaca “il paese dei cento violini” ad una platea di oltre 300 associati Anp e Donne in Campo
GUALTIERI (Reggio Emilia) 3 settembre 2018 – Storie di contadini e musicisti dell’inizio del Novecento, di lotte che portarono alla creazione delle prime cooperative agricole: questo è il tema di fondo che ha accompagnato a Santa Vittoria di Gualtieri, nel reggiano, la 23 edizione della festa Anp dell’Emilia Romagna, iniziativa svolta a palazzo Greppi (dal nome di una nobile famiglia che lo fece costruire nel ‘700) e i cui terreni circostanti furono acquistati dai bracciati che diedero vita ad una cooperativa. Parallelamente cresceva la passione per la musica ed i violinisti nel paese divennero numerosi (Santa Vittoria è chiamato ‘il paese dei 100 violini’), creando una tradizione che attraversa un secolo e mezzo: storia narrata da Syusy Blady nel suo romanzo-cronaca “il paese dei cento violini” che ha presentato, con i violinisti, ad una platea di oltre 300 associati Anp e Donne in Campo Emilia Romagna, i promotori dell’evento .
“Il governo e la politica aprano le porte dei palazzi e parlino con le organizzazioni della rappresentanza sociale con i pensionati – ha detto ad inizio lavori il presidente nazionale Anp Alessandro Del Carlo – da lì possono arrivare indicazioni e proposte per intervenire concretamente sul disagio sociale e attenuare le diseguaglianze che in questi anni si sono accumulate”. Sono le tante dichiarazioni e alcuni improvvidi disegni di legge circolate nelle ultime settimane a preoccupare i pensionati – ha proseguito Del Carlo- che invece aspettano provvedimenti concreti come l’aumento delle pensioni minime, la stabilizzazione della quattordicesima, l’aumento della non Tax Area per le pensioni fino a tre volte il minimo, un nuovo metodo per l’indicizzazione delle pensioni che sia rispondente ai consumi veri dei pensionati, cioè beni alimentari, trasporti, spese sanitarie e servizi. In sostanza ciò che abbiamo indicato nella nostra piattaforma aggiornata della petizione popolare”. Il presidente Anp Cia dell’Emilia Romagna, Pierino Liverani, ha affermato inoltre che “occorre preservare un sistema di servizi, in particolare socio sanitari, che funga da protezione sociale, assieme a politiche di valorizzazione della funzione sociale degli anziani nella società”.
L’iniziativa ha visto la presenza delle autorità cittadine e sono intervenuti, tra gli altri, Luana Tampieri (Anp-Donne in Campo) e il presidente di Cia Emilia Romagna, Cristiano Fini. “ Non è stata casuale la scelta dell’Anp di celebrare la festa in questo luogo – ha detto – perché la memoria di ciò che hanno costruito i coloni ed i braccianti di inizio Novecento non deve andare perduta”. Gli ha fatto eco Antenore Cervi, vice presidente vicario della Confederazione regionale, che ha ricordato il valore del luogo, dove gli agricoltori ed i braccianti hanno saputo costruire una realtà profondamente solidale. Cervi si è augurato che i gruppi dirigenti nuovi di Cia “sappiano dimostrare nel tempo la stessa intensa passione ed impegno come ancora dimostrano i pensionati massicciamente presenti ed attivi”. Infine ha invitato, in vista del vicino voto per la bonifica Emilia Centrale “a ricercare l’unità del mondo agricolo”.
Santa Vittoria di Gualtieri: il paese dei 100 violini
Il paese dei cento violini, Santa Vittoria di Gualtieri nella Bassa Reggiana è un paese minuscolo dominato da un enorme palazzo (Greppi dal nome di una nobile famiglia che lo fece costruire nel ‘700) a dominare una grande tenuta agricola modello dove si alleavano perfino cavalli che venivano venduti specie a nobili inglesi. Tra i braccianti nell’800 alcuni oltre al lavoro cominciarono a dedicarsi al violino suonando nelle aie e nei cortili. Una specializzazione cresciuta insieme alle lotte sociali, che portarono alla nascita di una delle primissime cooperative d’Italia, che nei primi anni del ‘900 arrivò a comprare azienda agricola e palazzo. Intanto cresceva la passione per la musica ed i violinisti nel paese sono diventati molto numerosi, creando una tradizione che attraversa un secolo e mezzo, come racconta Syusy Blady nel suo romanzo-cronaca “il paese dei cento violini”.
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