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“Riconoscere la centralità economica dell’Agricoltura con le sue funzioni sociali, ambientali, etiche”

relatori aree rurali
Alla Cantina di Albinea-Canali stamane si è svolto il convegno “Aree rurali: agricoltura, servizi e ambiente” promosso da Cia

Presenti Stefano Bonaccini (Governatore Emilia-Romagna), Simona Caselli (Assessore regionale Agricoltura) e Antonella Incerti (Commissione Agricoltura Camera)

Diga di Vetto e messa in sicurezza idrogeologica del territorio, fiscalità meno penalizzante, sviluppo delle infrastrutture fisiche e telematiche, miglioramento dell’accesso dei servizi socio-sanitari e riapertura dei Punti nascita per evitare lo spopolamento delle aree montane, incentivi al turismo legato alle specificità eno-gastronomiche.

Sono solo alcuni dei temi trattati dalla reggiana Valeria Villani, presidente regionale dei giovani agricoltori Agia-Cia, che stamane – venerdì 8 dicembre – ha aperto alla Cantina di Albinea-Canali il convegno “Aree rurali: agricoltura, servizi e ambiente” al quale hanno partecipato oltre 150 persone.

Cristiano FiniSono intervenuti anche Cristiano Fini, presidente di Cia-Agricoltori Italiani dell’Emilia Romagna; Stefano Bonaccini (presidente Regione Emilia Romagna); l’onorevole Antonella Incerti (capogruppo Pd Commissione Agricoltura Camera), l’assessore regionale all’Agricoltura Simona Caselli, e i presidenti delle due associazioni che insieme ad Agia hanno promosso l’iniziativa: Pierino Liverani (Associazione pensionati Anp) e Luana Tampieri (Donne in Campo).

“Fuori dai centri urbani diminuiscono i diritti e aumentano i doveri – ha  sottolineato Villani -. Bisogna mettere in campo subito tutte le azioni necessarie per riequilibrare la bilancia, pena il decadimento dei nostri territori e dell’intero Paese. La Politica deve riconoscere la centralità economica del Settore Primario e delle sue funzioni sociali, ambientali ed etiche”.
Ha poi insistito sulla necessità di contrastare il consumo di suolo, per poi chiedere quale opera si intenda realizzare sull’Enza e con che tempistica: “L’invaso sull’Enza è lo strumento principale per cercare di contrastare gli effetti nefasti dei cambiamenti climatici che stanno mettendo a dura prova il territorio e l’agricoltura, quando invece è la buona agricoltura che mitiga l’effetto serra e produce energie rinnovabili”.

Ha poi segnalato le numerose rimostranze dei soci Cia per la viabilità montana difficoltosa a causa di smottamenti, e per i danni provocati dagli allagamenti sempre più frequenti in pianura. “Servono migliori infrastrutture ma anche risarcimenti rapidi”, e ha rivelato l’ipotesi alla quale gli enti locali stanno lavorando: “La richiesta dello stato di calamità per i recenti disastri” legati alla piena del fiume Po. Ha quindi sollecitato interventi anche per arginare i danni provocati dalla fauna selvatica, dalle nutrie ai cinghiali: “Cia chiede una riforma radicale della legge 157/92 per affrontare un problema fuori controllo tra danni milionari ad agricoltura e ambiente, rischio malattie, incidenti stradali e minacce alla sicurezza dei cittadini”.

Agli agricoltori, “i primi a tutelare l’ambiente e a presidiare il territorio, vanno assicurate congrue agevolazioni – ha proseguito la presidente regionale Agia-Cia – e le aree rurali devono poter godere di una fiscalità adeguata che possa i ricompensare i cittadini per le difficoltà crescenti e le croniche carenze di servizi. Bisogna tornare a investire sulla sanità e sulla protezione sociale delle fasce più deboli… così come deve essere garantito un tempestivo primo soccorso anche nelle zone più isolate”. E, a proposito di servizi, i giovani della Cia chiedono con forza la riapertura dei Punti-nascita montani: “Li riteniamo fondamentali per far vivere il territorio”.

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