Biologico, la provincia di Forlì-Cesena al secondo posto in regione
Prosegue l’ascesa del biologico made in Emilia-Romagna, con i campi coltivati senza l’uso di prodotti chimici di sintesi che a fine giugno 2018 hanno toccato il record di 152.400 ettari, pari al 15% dell’intera superficie agricola utilizzata (Sau) in regione (+72% sul 2014) e oltre 5.040 imprese agricole (+68%).
Sulla base delle ultime rilevazioni della Regione, dati aggiornati al 30 giugno scorso, sono 6.231 le imprese emiliano-romagnole attive nel settore del biologico, di cui appunto 5.043 agricole e le rimanenti 1.188 che si occupano di trasformazione e commercializzazione. La provincia che vanta il più alto numero di operatori è Parma (1.082), seguita nell’ordine da Forlì-Cesena (907), Bologna (864), Modena (802) e Piacenza (693). Completano il quadro Reggio Emilia (673), Ferrara (485), Ravenna (391) e Rimini (334).
La parte preponderante degli oltre 152mila ettari di campi coltivati secondo i dettami dell’agricoltura bio è rappresentata dai seminativi (82%). Al secondo posto della classifica vengono prati e pascoli (12%), poi la vite (3%), la frutta (2%), con percentuali via via più risicate, la frutta a guscio e l’olivo. L’ascesa del biologico negli ultimi anni sta contagiando anche il settore zootecnico, con gli allevamenti bio che ormai sfiorano quota 1.170 (+11% sul 2016), pari al 5% sul totale regionale.
Maggiori dettagli sui dati relativi all’agricoltura biologica, resi disponibili dal Servizio Agricoltura sostenibile della Regione Emilia-Romagna, sono stati elaborati dall’Ufficio Studi della Camera di commercio della Romagna (Territori di Forlì-Cesena e Rimini) per l’Osservatorio economico della stessa Camera di commercio.
In particolare nella provincia di Forlì Cesena sono presenti 654 aziende agricole biologiche, considerando i Produttori agricoli, sia di produzione vegetale che zootecnico, pari al 14,7% del totale regionale e al 9,8% del totale delle imprese agricole attive (dato quest’ultimo superiore all’incidenza media regionale pari al 7,7%).
In provincia di Rimini sono presenti 221 aziende agricole biologiche, considerando i Produttori agricoli, sia di produzione vegetale che zootecnico, pari al 5,0% del totale regionale (ultima posizione) e all’8,8% del totale delle imprese agricole attive (dato quest’ultimo superiore all’incidenza media regionale pari al 7,7%).
Per convincere gli agricoltori a convertirsi al biologico e compensare i maggiori costi per le aziende la Regione eroga per i primi cinque anni dopo il passaggio al metodo “naturale” un contributo che varia dai 126 ai 742 euro ad ettaro all’anno, secondo il tipo di coltura. Per la zootecnia i contributi variano da 370 a 425 euro in fase di conversione e da 333 a 383 euro all’ettaro all’anno per il mantenimento. Per agevolare l’adesione al bio sono stati semplificati gli adempimenti burocratici; inoltre viene riconosciuta una priorità “trasversale” a favore del biologico per molte altre misure del Psr (formazione e informazione, investimenti in azienda, giovani, innovazione e ricerca, certificazione, ecc.).