10/02/17 – AZIONI DI TUTELA
Contraffazione, interventi senza frontiere per difendere il prodotto più imitato
Nel recente resoconto sull’annata 2016 il CfPR ha fatto il punto anche del contrasto ai falsi
Nel 2016 promosse 40 vertenze stragiudiziali in Ue e 5 diffide in Usa: numeri forniti dal Consorzio di tutela del
Parmigiano Reggiano a dimostrazione che il Reggiano resta uno dei prodotti più contraffatti, in Europa e nel mondo. Sulla vigilanza e il contrasto alle imitazioni ed evocazioni il direttore del Consorzio Riccardo Deserti ha ricordato come «la vigilanza sulle imprese che sono legate in vario modo al Parmigiano Reggiano ha comportato non solo una selezione di qualità su tutte le forme prodotte, ma 2.325 azioni di vigilanza che hanno incluso 1.980 punti vendita, cui si sono aggiunte 650 imprese della ristorazione italiana e altrettante realtà della distribuzione in 20 paesi esteri, con oltre 2.500 analisi sul prodotto».
Nei primi dieci mesi del 2016, e nella sola Unione europea il Consorzio ha messo in atto più di quaranta azioni di contrasto in sede stragiudiziale, amministrativa e di denunce che hanno portato a interventi d’ufficio da parte delle autorità competenti in otto paesi Ue: emblematico — come ha sottolineato lo stesso Deserti — quello avvenuto al Sial di Parigi, ma anche lo stop imposto in Polonia al deposito del marchio «Pannezza».
Cinque interventi di diffida sono poi stati messi in atto negli Stati Uniti a carico di altrettante società che proponevano salse, formaggi, piatti pronti o confezioni di grattugiato ingannevolmente ispirate al Parmigiano Reggiano, tre in Vietnam, con opposizione del Consorzio al deposito dei marchi «Reggianto», «Pannesan» (denominazione in uso esclusivo al Consorzio) e addirittura «Parmigiano Reggiano», precedute dal nome del produttore.
Sui canali web sono stati effettuati 390 interventi di rimozione di offerte e siti ingannevoli, mentre altre opposizioni a registrazioni di marchi evocativi sono poi state messe in atto in Giappone, Argentina (tutti con 2 tentativi di falsi richiami al Parmigiano Reggiano), Bolivia, Cina , Colombia (tentativo di deposito del marchio «Parmessano») e Ucraina (diffida rispetto al deposito del marchio «Parmedzyano»).