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COMUNICATI STAMPA ROMAGNA

Cia, rinnovabili: tassa su extra-profitti fotovoltaico beffa per le imprese agricole

Frenata alla svolta green. Cia ha chiesto incontro con i ministri Franco, Cingolani e Patuanelli

Una brusca frenata alla svolta green italiana con conseguenze irreversibili rispetto agli sforzi economici fatti dagli agricoltori che hanno investito in passato nelle energie rinnovabili.

È questo il commento di Cia-Agricoltori Italiani–condiviso dal presidente di Cia Romagna, Danilo Misirocchi – dopo la decisione del Governo di intervenire sugli extra-profitti generati dagli impianti fotovoltaici agricoli. 

“Come ha sottolineato il presidente di Cia Nazionale Fini – spiega Misirocchi – non è possibile accomunare i piccoli impianti fotovoltaici realizzati in connessione con l’attività agricola, mediamente di piccole dimensioni, ai grandi impianti industriali che hanno per core business la produzione di energia elettrica. Cia ha chiesto, dunque, con urgenza un incontro con i ministri Franco, Cingolani e Patuanelli per trovare insieme una soluzione al grave problema”.

Secondo Cia, la decisione del Governo rappresenta un atto d’incoerenza rispetto all’obiettivo di autoproduzione energetica con fonti rinnovabili per il settore rurale.

La legge 25/2022, convertendo il decreto-legge 4/2022, cambia di fatto le carte in gioco, cancellando con un tratto di penna tutti i diritti acquisiti, in un momento storico in cui gli agricoltori italiani sono vittime dei folli rincari dei costi delle materie prime e dei presidi tecnici sostenuti per mantenere le proprie aziende. Ad aggravare la situazione, la proroga fino a giugno 2023 della riduzione del prezzo di vendita dell’energia elettrica ceduta dalle imprese.

Questa decisione contrasta fortemente con gli obiettivi primari dell’intervento, che fu colto con grande interesse dalle imprese agricole ed in particolare le zootecniche, mentre ora, con la nuova normativa, il prezzo calmierato dell’energia si ridurrebbe a un decimo di quello di mercato

Per Cia, la marginalità prodotta con la vendita di energia in eccesso da impianti fotovoltaici avrebbe, invece, permesso agli agricoltori che hanno investito nelle rinnovabili di integrare il loro reddito e assorbire i costi sempre più alti dei fattori di produzione, assicurando alle aziende la sostenibilità economica.

TipiCi da Spiaggia – Successo per i prodotti dell’entroterra al mare

Anche per questa terza edizione di “TipiCI da Spiaggia”, e in questo anno denso di ostacoli, gli agricoltori di Cia Romagna hanno portato al mare i prodotti dell’entroterra, protagonisti fra i bagnanti. A Cesenatico è arrivato in spiaggia anche il carro agricolo Cia ricolmo di frutta, verdura e vino. Obiettivo: regalare una giornata di festa a turisti ed ospiti degli stabilimenti aderenti, e ricordare al contempo il valore del lavoro degli agricoltori e l’eccellenza dei nostri prodotti. La manifestazione è ideata dal Sindacato Italiano Balneari aderente a FIPE/Confcommercio in collaborazione con Cia-Agricoltori Italiani e si è svolta il 4 agosto al Marinamore di Marina di Ravenna; Tangaroa Beach di Milano Marittima; Spiaggia Zona Cesarini di Cesenatico; Bagni Mareblu 108 e 109 Rimini.

Marinamore – Marina di Ravenna; Tangaroa Beach – Milano Marittima;
Spiaggia Zona Cesarini – Cesenatico; Bagni Mareblu 108 e 109 – Rimini / 4 agosto 2022

Torna TipiCi da spiaggia

Terza edizione della manifestazione ideata dal Sindacato Italiano Balneari aderente a FIPE-Confcommercio in collaborazione con Cia-Agricoltori Italiani

Il 4 agosto l’appuntamento è a Rimini, Milano Marittima, Cesenatico, Marina di Ravenna: protagonisti saranno gli agricoltori di Cia Romagna che racconteranno – e faranno assaporare – la storia del territorio e dei prodotti tipici

A Cesenatico arriverà in spiaggia un carro agricolo con frutta,
verdura e vino

Associare il territorio della vacanza ai prodotti tipici per valorizzare e promuovere le eccellenze agroalimentari della regione: è questo l’obiettivo di ‘Tipici da Spiaggia’, evento giunto alla terza edizione che quest’anno in Emilia-Romagna coinvolgerà, il 4 agosto dalle 11, alcuni stabilimenti balneari della Riviera. L’iniziativa è promossa da Cia Emilia Romagna con il Sindacato italiano Balneari. A Milano Marittima al Tangaroa Beach; Rimini, Bagni 108 e 109, Cesenatico Spiaggia Zona Cesarini; Marina di Ravenna al Bagno Marinamore, gli agricoltori porteranno in spiaggia le loro produzioni, sottolineando, peraltro, le difficolta del settore: da oltre 20 anni i prezzi alla produzione di frutta e verdura sono rimasti invariati, mentre al consumo sono decuplicati. 

“Per meglio far capire il lavoro degli agricoltori un produttore porterà, con il proprio trattore, un carro colmo di frutta, verdura e vino – spiega Stefano Francia, presidente di Cia Emilia Romagna -, un gesto ‘teatrale’, ma che intende sottolineare l’impegno del settore nel fornire derrate alimentari in una annata critica come questa. Ovviamente svolgeremo questa operazione in sicurezza e con le necessarie autorizzazioni”.

La crisi di governo non blocchi i sostegni all’agricoltura colpita da siccità e rincari

Servono interventi urgenti sul gasolio agricolo, sull’emergenza manodopera e fauna selvatica e sull’agrifotovoltaico con il superamento del limite dell’autoconsumo

“L’attuale situazione di stallo non deve impedire in alcun modo che vengano portati avanti interventi necessari e urgenti ad aiutare famiglie e settori in difficoltà, come l’agricoltura – sottolinea Danilo Misirocchi, presidente Cia Romagna – Il presidente di Cia nazionale, Cristiano Fini, in questi giorni a Palazzo Chigi per gli incontri tra parti sociali e premier Mario Draghi sul nuovo Decreto Aiuti, riferisce che c’è stato l’impegno dell’esecutivo ad accogliere le nostre istanze”.

In particolare, Cia chiede che lo stallo politico non impedisca l’estensione del credito d’imposta per l’acquisto di gasolio agricolo, una proroga indispensabile per arginare il caro-carburante, arrivato al prezzo insostenibile di 1,60 euro al litro, e che fa il paio con il raddoppio dei costi di energia, concimi e fertilizzanti. Allo stesso modo, occorre anche la sterilizzazione strutturale del sistema di accise sui carburanti e la definitiva eliminazione degli oneri di sistema.

Altrettanto importante è non ritardare ancora l’approvazione del Decreto Flussi, atteso a settembre, per l’assunzione di 130 mila lavoratori stagionali, così come procedere senza intoppi sul Decreto Siccità, con risorse finanziarie necessarie a garantire agli agricoltori misure di aiuto, prevenzione e compensazione rispetto alle eccezionali avversità causate dall’emergenza idrica e che già hanno causato danni per oltre 3 miliardi.

Poi ancora, sul versante Ue, Cia chiede la modifica delle norme sugli aiuti di Stato per consentire il riconoscimento di aiuti alle imprese agricole che realizzano sui tetti delle proprie strutture produttive impianti fotovoltaici della potenza superiore all’autoconsumo. Infine, attenzione alta per Cia alle imminenti scadenze che impongono al governo italiano di inviare alla Commissione i Piani strategici nazionali il prima possibile, affinché l’attuazione della nuova Pac possa iniziare – come pianificato – all’inizio del 2023.

Stefano Francia è il nuovo presidente di Cia Emilia Romagna

Succede a Cristiano Fini che lascia l’incarico a seguito della sua elezione al vertice del8la Confederazione nazionale

Stefano Francia, 33 anni, è il nuovo presidente di Cia Emilia Romagna. Francia, imprenditore frutticolo ravennate e attualmente anche presidente nazionale dei giovani agricoltori (Agia), succede a Cristiano Fini che lascia l’incarico a seguito della sua elezione al vertice della Confederazione nazionale. 

“L’elezione di un giovane imprenditore come Stefano è un segnale forte per la nostra associazione – ha detto Fini – una figura professionale con una esperienza maturata nell’ azienda di famiglia, ma anche in ambito istituzionale per via degli incarichi ricoperti, anche a livello europeo”. Fini ha ricordato la situazione difficile che sta attraversando l’agricoltura nazionale ed emiliano romagnola. 

Temi ripresi da Francia: “dobbiamo affrontare una situazione critica su tutti i fonti – ha detto il neo presidente, eletto all’unanimità – a partire dalla prolungata siccità e soprattutto per il caldo torrido che sta mettendo a dura prova i produttori. I segnali sono già evidenti – prosegue Francia – come ad esempio per il pomodoro da industria, fiore all’occhiello della nostra regione. In questo comparto, viene segnalata una perdita produttiva di circa il 10 percento – precisa – ma ad essere colpita è anche la frutticoltura, altra eccellenza dell’Emilia Romagna”.

Francia fa riferimento in particolare al comparto pericoltura. “ È già iniziata la raccolta delle pere estive come la Carmen – osserva Francia – e da un primo sondaggio questa cultivar è sottomisura per il 50%. Per questa pera e per altre varietà come l’Abate, molto diffusa nel territorio emiliano romagnolo e che esprime i volumi più importanti a livello nazionale in termini produttivi, sembra che non manchi la quantità , ma a fare la differenza è il caldo torrido e persistente che, nonostante l’irrigazione, blocca l’accrescimento dei frutti”. I produttori usano il termine ‘impallinanto’, ovvero il frutto che sembra bello, in apparenza, ma piccolo per il periodo. Insomma, in generale la produzione c’è, ma i risultati finali sono incerti.

Il presidente Cia sottolinea che il cambiamento climatico sarà un fattore limitante di questo frutto: “si presterà in futuro questo prodotto di qualità ad essere coltivato con questo clima?”, si chiede Francia.L’ondata di calore, che si protrarrà non fa altro che peggiorare la situazione. “Se a rischio sono le colture estensive come mais e sorgo a causa della siccità, peraltro in molti casi già collassati, anche i Consorzi di bonifica, pur con l’impegno nel cercare di soddisfare le esigenze idriche, hanno adottato le turnazioni perché il Po è ai minimi storici”.

Infine Francia richiama il tema rincorrente della mancanza di manodopera, il rincaro dei mezzi tecnici ed energetici che sono quasi triplicati. “I nostri prodotti vengono pagati come 20 anni fa – conclude Il neo eletto – con prezzi di produzione che sono saliti alle stelle. Come sempre siamo l’anello debole della filiera e se va avanti così molte imprese chiuderanno: il mio impegno durante il mandato sarà quello di dialogare con gli attori della filiera per ripristinare un equilibrio tale da distribuire su tutta la filiera, produttori in primis, il valore dei nostri raccolti”.

Agri-degustazione con Cia Romagna alla Festa Artusiana – 2 e 3 luglio 2022

Cia Romagna parteciperà alla Festa Artusiana a Forlimpopoli (FC) nelle serate del 2 e del 3 luglio 2022 con un proprio stand ed un proprio progetto denominato: “Agri-degustazione con Cia Romagna”

“L’agricoltura è il settore che custodisce il territorio, che difende l’ambiente e le persone, che fa crescere l’economia e la società” e  gli obiettivi del progetto sono: promuovere il territorio che ci circonda attraverso le eccellenze enogastronomiche fuse tra tradizione e innovazione; far risaltare il ruolo centrale delle aziende agricole nello sviluppo sostenibile; dare valore alle produzioni aziendali e all’innovazione di processo. 

L’azienda che parteciperà all’interno dello stand Cia Romagna alla Festa Artusiana è la Società Agricola Bellavista delle Sorelle Nati di Grattacoppa (Ra), che si presenterà con un’offerta gastronomica intitolata: “Il Giardino delle Luppole” – Degustazioni a base di luppolo, dalla birra 100% luppolo di Romagna, ai cappelletti al luppolo, al pesto e trito di germogli di luppolo.

Tre le scelte di degustazione:

Degustazione 1 – Birra 100% luppolo di Romagna; Cappelletti all’olio essenziale di luppolo; Hopburger aromatizzati al luppolo; Germogli di luppolo sott’olio Pesto e Trito di luppolo Piada all’orzo maltato e luppolo.

Degustazione 2, Vegetariana – Birra 100% luppolo di Romagna; Cappelletti all’olio essenziale di luppolo; Formaggio fresco; Germogli di luppolo sott’olio; Pesto e Trito di luppolo; Piada all’orzo maltato e luppolo.

Degustazione 3, Vegana – Birra 100% luppolo di Romagna;
Humus di ceci all’olio essenziale di luppolo; Germogli di luppolo sott’olio: Pesto e Trito di luppolo; Piada all’orzo maltato e luppolo; Tarallone aromatizzato al luppolo.

Breve descrizione dell’Azienda Agricola Bellavista delle sorelle Nati – Azienda agricola da tre generazioni. Dal 19 Marzo 2012 è diventata Società Agricola Bellavista delle Sorelle Nati. Daniela, Elisa e Michela gestiscono le colture insieme alla mamma Anna e a Riccardo, marito di Elisa. L’azienda coltiva orticole da industria, cereali, sementi, uva, erba medica, orticole da seme e Luppolo Made in Romagna. È fattoria didattica con il nome “Il Giardino delle Luppole” e organizza visite guidate e degustazioni in campagna dedicate al luppolo e ai prodotti realizzati: birra, olio essenziale, germogli di luppolo, cioccolate aromatizzate, piade, ma anche tintura madre e creme agricole cosmetiche. Propongono, inoltre, itinerari gastronomici e culturali circolari: “Hoptour al Giardino delle Luppole!”

Il Prefetto di Ravenna in visita a Cia Romagna. Lavoro e manodopera al centro dell’incontro

Il Prefetto di Ravenna Castrese De Rosa nei giorni scorsi si è recato in visita alla sede territoriale di Ravenna di Cia- Agricoltori Italiani Romagna. È stato accolto dal Presidente e dal Direttore di Cia Romagna, rispettivamente Danilo Misirocchi e Alessia Buccheri, insieme a Miriam Bergamo, responsabile Servizi alle persone, e a Danilo Donati, responsabile territoriale di Ravenna.

L’incontro si è svolto in un clima molto positivo e collaborativo ed è stato espresso da parte del Presidente Misirocchi, a nome di tutta Cia Romagna, un sentito e particolare apprezzamento al Prefetto De Rosa per la sua visita alla sede ravennate e per la grande disponibilità all’ascolto e alla conoscenza delle realtà locali.

Tante le tematiche e le preoccupazioni affrontate nel corso della visita. Lavoro e manodopera il tema centrale dell’incontro, sul quale c’è stata un’interazione articolata e approfondita.

Misirocchi ha voluto mettere in evidenza i problemi strutturali che attanagliano i temi del lavoro e della manodopera, sottolineando la necessità di cambiare le politiche del lavoro, gli oneri sociali, che sono tra i più alti d’Europa; di prendere in considerazione di realizzare una formazione pubblica dei lavoratori, dal momento che le aziende non sono in grado di pagarla, considerano il difficile quadro dell’economia in generale e le difficoltà specifiche sempre in aumento del mondo agricolo. Inoltre, Misirocchi ha sottolineato la necessità di giungere a una nuova gestione degli stagionali, forza lavoro che si dipana in diversi periodi dell’anno: dalla primavera con la raccolta delle fragole, all’inverno nei vivai.    

Cia ha voluto far presente al Prefetto l’insufficienza dei flussi migratori, date le richieste importanti anche negli altri settori, e il verificarsi di forme di sciacallaggio dei lavoratori da parte di alcune aziende verso altre.  A ciò si aggiunge, in certi casi, l’abbondono di ettari di colture a causa di mancanza di manodopera. Una situazione sempre più frustrante, con il prodotto che c’è e che non si riesce a raccogliere. Altra necessità sarebbe quella di accelerare le pratiche dei richiedenti asilo, perché questa è l’unica forza lavoro trovata da certe aziende.

Misirocchi ha illustrato al Prefetto le azioni che Cia sta portando avanti sul tema flussi migratori con i ministri Patuanelli e Orlando. Su questo tema Cia Romagna ha inviato una nota tecnica al Prefetto per permettergli di intervenire sulla richiesta di anticipo del decreto flussi. Il Prefetto ha manifestato massima disponibilità a rivolgere l’attenzione al mondo delle imprese agricole e del settore agroalimentare, oggi particolarmente colpiti da una serie di complicazioni, per agire di concerto con le varie istituzioni e assicurare un ulteriore impulso per la crescita e lo sviluppo del nostro territorio.

Fra gli altri temi affrontati:  cambiamenti climatici; fauna selvatica, per la quale Cia dal 2018 chiede la modifica della L. 157/92 per passare dalla tutela al controllo della stessa; aree interne;  futuro green, Farm to Fork, biologico e agricoltura integrata.

L’agricoltura in piazza: torna la festa del Primo Maggio con Cia Romagna a Santarcangelo


Domenica mattina apertura con l’imponente corteo dei trattori, poi musica, animazione, mercato contadino e ligaza in piazza Ganganelli

Domenica 1° maggio a Santarcangelo di Romagna, dopo due edizioni sospese a causa della pandemia, torna finalmente l’Agricoltura in piazza, la tradizionale iniziativa promossa da Cia Romagna per celebrare la Festa del Lavoro.

La mattina, alle 9.30 circa, la manifestazione si aprirà con limponente corteo dei mezzi agricoli da piazza Gramsci, lungo via Garibaldi, via Mazzini e ritorno. I mezzi agricoli resteranno poi in mostra, facendo ammirare al pubblico esemplari d’epoca e giganti moderni. 

Alle 11.30 in piazza Ganganelli il saluto del presidente di Cia Romagna Danilo Misirocchi, del vicepresidente Lorenzo Falcioni e della sindaca Alice Parma. 

La piazza principale di Santarcangelo sarà il cuore della manifestazione, ospitando sin dal mattino il mercato agricolo con gli stand dei produttori locali e i sapori della nostra terra, animazione e giochi con il ludobus Scombussolo, musica con Sergio Casabianca e i cantastorie, e le lunghe tavolate per condividere la ligaza a pranzo. La festa proseguirà poi anche nel pomeriggio con musica e animazione a cura della Pro Loco.

“Ripartiamo dalla tradizione per costruire un futuro che sarà molto diverso da quello che immaginavamo fino a pochi anni fa – commenta Danilo Misirocchi -. Cia Romagna c’è, e il nostro percorso è ancora più valido in un momento come questo, in cui la rappresentanza e i corpi intermedi stanno confermando tutta la loro importanza non solo per tutelare e far crescere i propri associati, ma anche per lo sviluppo del territorio e della comunità locale”.

“Siamo felici di tornare a festeggiare il Primo Maggio Cia a Santarcangelo – afferma Lorenzo Falcioni -, è una manifestazione che ha decenni di storia. Quest’anno portare gli agricoltori in piazza per festeggiare il lavoro rappresenta il tentativo di un ritorno alla normalità, seppur in un momento così difficile e complicato che, fra pandemia e guerra, di normale pare non avere nulla. E’ importante perciò riappropriarci di consuetudini che ci riportino a relazioni più dirette, più vere, più semplici, come ci insegnano il lavoro agricolo e la campagna”.

Manodopera, sempre maggiori difficoltà e flussi migratori insufficienti

Alla già grave situazione del reperimento di mandopera si aggiunge anche l’insufficienza dell’assegnazione nell’ambito dei decreti relativi alla regolamentazione dei flussi migratori. Cia chiede la riassegnazione dei flussi a inzio maggio e non a giugno, come previsto, e inoltre maggiore attenzione alle necessità territoriali.    

Il paradosso del lavoro stagionale, fa notare il presidente di Cia Romagna Danilo Misirocchi, intervistato dal Corriere Romagna, «È che in realtà ogni stagione ha il suo lavoro stagionale: è un problema con cui l’agricoltura si misura costantemente e che comincia in primavera con la raccolta delle fragole e prosegue fino alla raccolta delle mele in inverno. Ed è diventato di proporzioni tali nell’ultimo periodo che ci sono aziende che di fronte alla difficoltà di reperire manodopera arrivano persino a rinunciare a fare investimenti».

Clicca qui per l’intervista del Corriere di Romagna sull’argomento, a firma di Giorgia Canali, al presidente di Cia Romagna Danilo Misirocchi.   

Clicca qui per il comunicato stampa di Cia Emilia Romagna con le dichiarazini del presidente Cia regionale Cristiano Fini. 

Stefano Francia confermato presidente nazionale dei giovani agricoltori Cia

Tra priorità del nuovo mandato accesso al credito e al capitale fondiario

Stefano Francia è stato riconfermato presidente nazionale di Agia, l’Associazione dei giovani imprenditori agricoli di Cia-Agricoltori Italiani, dalla VI Assemblea elettiva che si è svolta ieri a Roma. Trentatre anni, imprenditore agricolo nel settore ortofrutticolo e sementiero, Francia è stato già vicepresidente regionale Emilia-Romagna, coordinatore Agia Ravenna e vicepresidente Cia Ravenna. Attualmente è anche presidente di Condifesa Ravenna e del Consorzio di Bonifica della Romagna.

Nelle parole del rieletto presidente Agia-Cia – che ha ringraziato i delegati presenti per la fiducia accordata al suo secondo mandato – la sintesi di un percorso importante passato attraverso le difficoltà dell’emergenza sanitaria, ma chiaro ed efficace negli obiettivi e negli interventi.

“La guerra in Ucraina sta di nuovo cambiando il corso della storia più recente già segnata dagli effetti devastanti della pandemia. A più di un mese dal conflitto sono stati calpestati i diritti civili, compromesse le relazioni geopolitiche internazionali e messe in seria crisi le economie nazionali ed europee, destabilizzate dall’incertezza di materie prime cruciali come gas e fertilizzanti. L’agricoltura è, ancora una volta, chiamata a garantire la sicurezza degli approvvigionamenti e i suoi giovani a trainare quella transizione ecologica e digitale, già centrale nei nostri ultimi quattro anni di vita associativa e ora realmente determinanti per la sostenibilità del Paese e dell’Europa. Ѐ lungo questa traiettoria che dobbiamo continuare a muoverci adesso, affrontando con più determinazione, consapevolezza e competenza le progettualità di PNRR e Pac”.

Priorità alla formazione dei giovani imprenditori agricoli e della rappresentanza di categoria; all’innovazione scientifica e tecnologica a servizio della sperimentazione nei campi; alla digitalizzazione per il rilancio delle aree interne e a una governance Ue dei dati, più equa e inclusiva per gli agricoltori, al dialogo interprofessionale per strumenti più adeguati alla gestione del rischio come agli scambi internazionali per l’integrazione e la crescita condivisa.

“Dobbiamo guardare con lucidità allo scenario globale, economico e anche climatico, per individuare strade utili a garantire sicurezza alimentare, qualità e competitività – ha affermato il presidente Francia -. Occorre dare sostegno concreto ai 50 mila giovani imprenditori agricoli e zootecnici di cui gode il Paese e che rappresentano anche il 20% dei più interessati investitori in chiave sostenibile e innovativa. Agia-Cia continuerà per questo anche a spingere sul valore del sostegno alla cooperazione per il rinnovo generazionale, attraverso forme di affiancamento giovani-pensionati, oggi finalmente tra gli strumenti dello sviluppo rurale”.

Per Agia-Cia sono queste le fondamenta per la costruzione di una reale transizione ecologica e digitale di cui la guerra non ha fatto che acuire l’urgenza, colpendo il reddito delle imprese con l’aumento dei prezzi e costi di produzione insostenibili. Una sfida che i giovani potranno cogliere se supportati soprattutto nell’accesso al credito e al capitale fondiario quali leve strategiche tra le più importanti per il ricambio generazionale in agricoltura come anche definito dal Piano strategico nazionale per la Pac 2023-2027.

Ecco perché dalla VI Assemblea di Agia-Cia parte anche la rinnovata collaborazione con Crédit Agricole per offrire ai giovani imprenditori agricoli associati finanziamenti finalizzati, sostenuti da garanzia ISMEA o FCG, per l’acquisto di porzioni di terreno, miglioramenti strutturali e ambientali. Con il supporto di Agia-Cia nell’analisi di fattibilità, saranno riconosciuti interventi di sostegno, esclusivamente sulla base del merito creditizio delle aziende a insindacabile giudizio della Banca, orientati alla sostenibilità nel lungo periodo dell’iniziativa portata avanti dai giovani imprenditori.

“Guardare oggi alla modernità – è intervenuto il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani Dino Scanavino – vuol dire mettere al centro delle strategie per il futuro, innovazione scientifica, tecnologica e genetica e riconoscere ai giovani, anche dell’agricoltura, la guida di questa importantissima sfida. Non si può lavorare per la sostenibilità ambientale, economica e sociale senza potenti iniezioni di innovazione. Questa è la via obbligata da percorrere se vogliamo davvero scegliere un approccio non arcaico per lo sviluppo e usare bene i 191 miliardi di euro del PNRR che guardano a green e digitale. Serve un’Europa che riconosca all’agricoltura centralità economica e un’Italia più rapida nelle decisioni. Spazio per i giovani capaci di trainare il cambiamento, aperti al mondo e promotori di partecipazione, condivisione e integrazione. Serve fare sintesi e in questo senso è lodevole il lavoro fatto negli anni da Agia-Cia e che questa sua VI Assemblea elettiva, con il coinvolgimento di Ismea, Fao, Enea, Crédit Agricole, esponenti delle istituzioni nazionali ed europee, ha ben rappresentato”.

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