Distrutti capannoni, strutture e coltivazioni
Tornado e grossa grandine: nuova conta dei danni. Cia sta predisponendo alcune proposte da presentare alla Regione su come affrontare le questioni legate alle calamità e per verificare quali interventi si possano attivare
Cia Romagna coi suoi tecnici e con i suoi rappresentanti politici è di nuovo impegnata nei sopralluoghi nelle aziende agricole colpite da quello che si è rivelato essere a tutti gli effetti un torando e dalla grossa grandine. L’ evento climatico catastrofico che ha colpito sabato 22 luglio 2023 il nostro territorio ha causato danni ingentissimi coinvolgendo ancora una volta anche le imprese agricole, con pesanti danni alle strutture, ai capannoni e alle case, oltre che alle coltivazioni con vigne stese e frutteti a terra, così come girasoli e altre colture completamente stese e là dove sono ancora in piedi le piante molti frutti sono caduti a terra.
Il presidente di Cia Romagna Danilo Misirocchi al rientro da alcuni primi sopralluoghi svolti in alcune imprese agricole, invita gli agricoltori a prendere contatti con gli uffici Cia per la segnalazione dei danni e delle necessità. L’Organizzazione romagnola si è attivata con Cia regionale e sta predisponendo una serie di proposte da presentare alla Regione per come affrontare le questioni legate alle calamità e per verificare quali interventi possano essere attivati. Misirocchi sottolinea: “È un altro duro colpo alle imprese agricole e al territorio: nelle campagne romagnole la frustrazione sta crescendo sempre di più. Mentre c’è ancora tanta indeterminatezza sul fronte degli aiuti per i danni dalle alluvioni, le stime sulla riduzione media della Plv che ipotizzavano circa un meno 40% potrebbero peggiorare ulteriormente a fronte dei nuovi eventi”.
Il 22 luglio, come ha specificato agli organi di stampa l’esperto Pierluigi Randi presidente di Ampro (Associazione Meteo Professionisti), non era chiaro se il violentissimo vento fosse un tornado o una tromba d’aria anche perché avevano subito danni anche alcuni strumenti di rilevazione. In ogni caso Randi per la forza e per i danni causati dal vento in molte aree del ravennate – in particolare Conselice, Alfonsine, Voltana, Savarna, Conventello e Grattacoppa – lo ha definito come l’episodio più grave da almeno trent’anni. La tenuta delle imprese agricole, soprattutto di quelle piccole è sempre più critica. Alle molte aziende che stanno facendo i difficili conti con le conseguenze delle gelate tardive, della siccità, della grandine, e delle recenti alluvioni appunto, si aggiungono quelle colpite da quest’ultimo evento. “In alcuni casi – specifica Misirocchi – c’è chi deve affrontare gli effetti di tutti questi eventi messi insieme”.