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L’Agricoltura in piazza: grande festa per il Primo Maggio

Dopo due anni di sospensione a causa della pandemia, Cia Romagna è tornata a festeggiare il Primo Maggio a Santarcangelo. Grande successo per la manifestazione “L’Agricoltura in piazza”, che ha visto un folto pubblico di tutte le età fra le bancarelle del mercato dei produttori agricoli locali, i giochi senza tempo del Ludobus Scombussolo, la musica di Sergio Casabianca, le zirudele di Emilio Podeschi e il tradizionale corteo dei mezzi agricoli per celebrare il lavoro.

In piazza Ganganelli non sono mancati i saluti istituzionali, con l’intervento del presidente di Cia Romagna Danilo Misirocchi, il vicepresidente Lorenzo Falcioni e la sindaca di Santarcangelo Alice Parma.

L’intervento del presidente di Cia Romagna Danilo Misirocchi

Trascrizione dell’intervento del presidente di Cia Romagna Danilo Misirocchi

Eravamo qui il primo maggio 2019, 1096 giorni fa. Sembra passata una vita. Allora parlavamo di mercato del lavoro, di copertura del rischio, di selvatici… Avevamo fatto quindici giorni prima la nostra Assemblea in cui avevamo parlato di Europa, perché era un periodo in cui si metteva in discussione il valore dell’Europa.

Da allora è cambiato il mondo. Una pandemia è arrivata, ha cambiato il mondo e gli equilibri nell’economia. E ha cambiato anche l’Europa, sia nella percezione, sia nella politica sia anche negli effetti pratici che riguardano l’Europa.

Noi stessi,  stando chiusi in casa, abbiamo  riscoperto il valore della libertà, perché valore della libertà, il valore della democrazia, sono come il valore della salute: ci si accorge di quanto sia importante quando si perde.

In quel periodo tutte le istituzioni, giorno per giorno, affrontavano nuovi problemi, si cercavano nuove soluzioni e c’era un confronto continuo con chi rappresentava qualcosa, ovvero i corpi intermedi. Noi siamo i corpi intermedi. E in quel periodo si è  anche riscoperto il valore dei corpi intermedi.

Ai grandi cambiamenti dovuti alla pandemia purtroppo oggi si è aggiunta anche la guerra.  Ce ne sono 33 di guerre aperte nel mondo e come ha detto Papa Francesco a Redipuglia, la terza guerra mondiale si sta già facendo, a pezzi.

Ma questa guerra è diversa dalle altre. Non sugli effetti sulle popolazioni e sulle persone, ma perché comunque la vediamo sotto i riflettori, la capiamo, la viviamo quasi in diretta nella sua drammaticità. E‘ più vicina, è più pericolosa anche per gli effetti che ha sugli equilibri mondiali e su tante cose che non saranno più come prima.

Tra la pandemia e la guerra forse abbiamo capito delle cose che prima non avevamo chiare del tutto. Il valore di non dipendere dal mondo, dalla globalizzazione per tutto, per l’energia, il cibo… Quando parliamo di cibo parliamo di agricoltura, del nostro settore. Si è lontani dai tempi in cui si teorizzava che non è importante produrre il cibo, perché comunque lo si produce da altre parti del mondo e può essere il motivo di scambio. Stiamo riscoprendo anche l’importanza di questo.

Oggi abbiamo un volantino del Primo Maggio con il lavoro, l’ambiente e la pace.

Sul lavoro ci sono tante contraddizioni. Stiamo parlando di disoccupazione, degli impatti della pandemia sull’economia e quindi sull’occupazione…  Però poi non troviamo manodopera, quindi sicuramente c’è qualche contraddizione, qualcosa che non va, qualcosa che si fa fatica a capire.

Nel nostro settore la manodopera sono soprattutto gli extracomunitari. Abbiamo bisogno di smettere di fare delle speculazioni politiche in un senso o nell’altro, abbiamo bisogno di politiche serie, che favoriscano l’integrazione, politiche per la formazione, per meno burocrazia, per la gestione dei flussi. C’è bisogno insomma di una strutturazione più importante per il lavoro e per la manodopera.

L’ambiente: si parla tanto di green deal, di sostenibilità. Una cosa su cui noi siamo  assolutamente d’accordo e siamo già in campo da tanto tempo, perché Cia Emilia-Romagna ha commissionato uno studio a un ente terzo  – quindi senza interessi – da dove si evince, si certifica, si dimostra che l’impatto del nostro settore sull’ambiente è diminuito e sta diminuendo continuamente.

Quindi quando parliamo di green deal, cosa su cui noi siamo d’accordo, siamo d’accordo che vada affrontato non partendo da un punto di vista ideologico, ma partendo da un punto di vista scientifico, perché con la scienza stiamo andando avanti e sempre meno impattiamo.

Quando parliamo di ambiente parliamo anche di gestione dei selvatici. La natura è fatta di equilibri e tutte le volte che l’uomo interviene per distruggere troppo, ma anche per proteggere troppo, noi creiamo dei disequilibri e creiamo dei guai.

L’agricoltore è anche manutenzione del territorio e paesaggio. Basta girare qui, nelle colline, per  vedere un bel paesaggio, come sono ben tenuti i campi. E’ manutenzione del territorio.

Con la pandemia forse è venuta ancora più forte l’esigenza dei cittadini di fare un giro nei campi, di venire all’aria aperta. Noi siamo in Romagna, nella tradizione della cultura contadina c’è l’accoglienza, quindi siete i benvenuti.  Ma va fatto con rispetto e con educazione, perché le aziende agricole non sono dei parchi aperti: sono delle attività economiche dove ci sono anche delle responsabilità da parte dell’azienda. Quindi venite, ma in quello con cui ci siamo strutturati per ricevere i cittadini: agriturismi, fattorie didattiche e tante cose, perché abbiamo tanto da fare, tanto da far vedere tanto da dimostrare. Ma non ci può essere un giro libero per i campi.

Infine la pace. Sappiamo benissimo che se finisse domani la guerra in Ucraina, e purtroppo non ci sono le condizioni, già oggi la tragedia umana è stata enorme è l’abbiamo vista, ma anche gli effetti economici sono sotto gli occhi di tutti. Si sono generate dinamiche nuove, nuove difficoltà di gestire le materie prime che crescono, l’inflazione che ha passato il 6 per cento – c’è anche della speculazione naturalmente – i mercati che stanno cambiando…  Insomma c’è tutta una situazione complicata da gestire.

Per gestire questa situazione, noi come organizzazione abbiamo fatto delle proposte. Alcune sono state accettate e vanno ancora gestite dal punto di vista attuativo. Altre le abbiamo in campo. E le proposte, noi le facciamo perché è il nostro lavoro di corpo intermedio, le facciamo per il nostro settore, perché comunque noi siamo un’organizzazione che rappresenta il settore. Ma le facciamo anche in un contesto di un’economia più strutturato, più  generale, quindi non ci fermiamo al nostro settore: le facciamo tenendo in grande considerazione anche gli effetti sociali perché l’economia e il sociale sono collegati.

E per fare questo, abbiamo detto prima dell’importanza dei corpi intermedi. Per essere efficaci come struttura bisogna essere efficaci a livello nazionale, a livello regionale e a livello territoriale. Quindi credo che in questa situazione complicata l’intuizione di costituire una Cia Romagna sia stata sicuramente un’intuizione buona, nella quale noi continuiamo a credere in maniera importante. Quindi la Cia c’è per i propri associati, ma soprattutto la Cia è con i propri associati – perché la Cia è gli associati – la Cia c’è per il lavoro, la Cia c’è per l’ambiente, la Cia c’è per la pace.

Buon Primo Maggio a tutti.

Corteo dei mezzi agricoli
Il corteo dei mezzi agricoli arriva in piazza Ganganelli

Invasi, distribuzione idrica e incentivi – incontro a Faenza

Cia Romagna – in collaborazione con il Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale – invita gli interessati a partecipare lunedì 11 aprile a Faenza, alle ore 20.30, nella sala conferenze “Santini” del Consorzio (via Castellani n. 26) alla serata di approfondimento sui temi: invasi e reti di distribuzione idrica, opere realizzate e in fase di realizzazione e progetti futuri; piani di investimenti in aziende agricole (Misura 4.1.01): incentivi per la realizzazione di impianti di irrigazione e di invasi aziendali.

Eletti i nuovi presidenti territoriali di Cia Romagna

Nel corso delle assemblee territoriali di Cia Romagna, nelle scorse settimane, sono stati eletti i relativi presidenti.

Si tratta di: Stefania Malavolti (zona Faenza); Stefano Folli (zona Bassa Romagna); Andrea Graziani (zona Ravenna); Elisa Maraldi (zona Forlì); Demetrio Bernabini (zona Savignano/Cesena); Lorenzo Falcioni (zona Rimini); Matteo Cesarini (zona Novafeltria).

Assemblee elettive territoriali 2022

Sono iniziate le assemblee elettive territoriali di Cia Romagna. Si tratta di un momento importante, di confronto, che parte dalla base, al quale hanno diritto di partecipare tutti gli associati. Da queste, eleggendo di volta in volta i delegati, si arriverà all’appuntamento con l’assemblea provinciale, alla quale seguiranno quella regionale e quella nazionale. Nel corso delle assemblee territoriali, infatti, vengono eletti oltre ai presidenti territoriali e ai componenti del Consiglio territoriale, i delegati all’Assemblea provinciale. È stata inviata per posta ordinaria la convocazione alle assemblee a tutti i soci. In ogni caso, dovessero verificarsi disguidi nella ricezione, i soci possono prendere contatto con la sede di appartenenza per informazioni anche sulle modalità di partecipazione.

Calendario 

aggiornato al 25.01.2022 ore 17

Peste suina, la Romagna al momento non rientra nelle zone infette

RAFFORZATA LA SORVEGLIANZA SU TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE 

La malattia uccide suini e cighiali, non colpisce l’uomo 

Il 6 gennaio scorso è stato riscontrato un caso di peste suina africana in un cinghiale morto rinvenuto nel comune di Ovada in provincia di Alessandria; è stata delineata un’area infetta che comprende 60 comuni. In seguito sono stati individuati dall’Istituto Zooprofilattico dell’Unità di crisi altri due casi a Fraconalto (Alessandria) e a Isola del Cantone (Genova). La Regione Piemonte ha attivato l’Unità di crisi Regionale per la ricerca di ulteriori carcasse di cinghiali nel territorio, dei controlli negli allevamenti di suini nell’area infetta, per la gestione venatoria e per la messa in atto di ogni altra misura prevista dalle norme necessaria a contrastare la diffusione della malattia.
Il Ministero della salute ha comunicato le zone infette e la Romagna al momento non vi rientra.
Verranno rafforzate al massimo la sorveglianza nel settore selvatico e innalzate al livello di massima allerta la vigilanza sulle misure di biosicurezza nel settore domestico, con particolare riguardo per le operazioni di trasporto e di movimentazione degli animali, di mangimi, prodotti e persone.
In tutto il territorio nazionale è raccomandato di rafforzare l’attività di sorveglianza passiva negli allevamenti suini e di compiere ogni sforzo per rintracciare e testare le carcasse di cinghiali come previsto dal piano nazionale di sorveglianza .
Il ministro della Salute ha disposto la sospensione temporanea delle certificazioni export carne suina macellata a far data dal 7 gennaio 2022 e di prodotti a base di carne lavorati con la suddetta materia prima qualora sia destinata a paesi terzi.
Nel caso capitasse di trovare carcasse di cinghiali morticontattare subito il numero dell’Ausl 051 6092124. Comportamenti corretti, cosa fare cosa non fare – depliant 

Per approfondire: pagina AUsl e pagina ER Salute

Comunicato CIA nazionale

Nuovi incarichi in Cia Romagna

Recentemente la Giunta di Cia Romagna ha deliberato l’attribuzione di nuovi incarichi all’interno del gruppo dirigente. 

Jenna Carlucci è la responsabile del Settore Paghe (la prima da sinistra nelle immagini).   In Cia da dicembre 2014 con contratto in sostituzione di maternità a Forlì nell’ufficio paghe, poi dal 2016 a Ravenna sempre all’ufficio paghe e sempre come operatrice. Nel 2018, con l’istituzione del CED Paghe, si sposta nella sede di Cesena sempre come operatrice. Nel mese di dicembre 2021 assume l’incarico di responsabile Settore Paghe.

Francesca Fusini è la responsabile del CAF (la seconda da sinistra). Impiegata fiscale di Cia Ravenna dal 2016, passata alla sede locale Cia di Bagnacavallo nel 2018 e da gennaio 2022 responsabile del CAF Cia Romagna. Nel corso di questi anni si è occupata del servizio fiscale come dichiarazioni dei redditi (730 e unico) e di altre pratiche come motorizzazione, affitti agricoli e richieste di gasolio agricolo. La Fusini è inoltre referente per Cia per quanto riguarda le successioni per la zona Bassa Romagna. Dal 2022 gestisce gli operatori fiscali come responsabile del CAF Cia Romagna.

Milva Monterubbianesi è la responsabile del rapporto con gli associati e supporto alla rappresentanza (responsabile di zona) di Rimini (la terza da sinistra). Laureata in Economia e commercio, lavora in Cia da circa 30 anni, sempre come responsabile fiscale. Ha seguito per Cia Rimini il settore fiscale, dalle aziende (consulenza, contabilità e denunce redditi) ai servizi alle persone (730, affitti, successioni, ecc.). In Cia Rimini è stata inoltre presidente del Cda della società di servizi per circa 4 anni. In Cia Romagna è divenuta quindi responsabile fiscale dei servizi alla persona (730, RED, ISEE, successioni, ecc.).

Mirko Tacconi – già responsabile del rapporto con gli associati e supporto alla rappresentanza (responsabile di zona) di Forlì – è ora anche responsabile del CAA. Agronomo, dal 2004 in Cia. Fino al 2007 tecnico con il ruolo di operatore del Caa, gestione anagrafe aziendale, piani colturali e predisposizioni domande uniche per la Cia provinciale di Ravenna in vari uffici territoriali quali San Pietro in Vicoli, Ravenna, Faenza e Lugo. Dal 2008 è entrato nella Cia provinciale di Forlì-Cesena nella sede zonale di Forlì occupandosi di Prsr, piani di sviluppo aziendale, primo insediamento, misure agroambientali, assistenza aziende biologiche, integrato. Multifunzionalità, assistenza tecnica per apertura, Ausl notifica sanitaria, scia e anche di problemi idrici, rifiuti, caccia, calamità naturali. Per la zootecnia: rinnovo autorizzazioni, Pua, comunicazioni, assistenza tecnica. Referente Agia provincia Forlì-Cesena fino al 2016. Dal 2018 ricopre lo stesso ruolo sempre presso l’ufficio di zona di Forlì per Cia Romagna. Da gennaio 2019 responsabile del rapporto con gli associati e supporto alla rappresentanza per la zona di Forlì e da gennaio 2022 responsabile del CAA di Cia Romagna.

La Zootecnia romagnola nel futuro “green”: un valore economico e sociale

Annata agraria Cia Romagna, martedì 23 novembre, ore 17.00, sul canale Youtube di Cia Romagna

In webinar il tradizionale appuntamento di novembre di Cia Romagna, con la partecipazione dell’Assessore all’agricoltura della Regione Emilia-Romagna Alessio Mammi

Si terrà anche quest’anno in modalità webinar il tradizionale convegno di presentazione dell’Annata agraria di Cia Romagna. Appuntamento martedì 23 novembre alle 17.00 sul canale Youtube di Cia Romagna (https://www.youtube.com/watch?v=UDpObwRR4JI) con l’illustrazione dei dati e delle tendenze dell’edizione 2021 e gli interventi di approfondimento sul tema La Zootecnia romagnola nel futuro “green”: un valore economico e sociale

Il webinar sarà aperto e presieduto dal presidente di Cia Romagna, Danilo Misirocchi. Saranno presentate le tendenze 2021 delle imprese agricole e dei vari comparti e sarà dato spazio a un focus sul meteo con Pierluigi Randi. Gli interventi che seguiranno cercheranno di mettere in evidenza la consistenza della zootecnia, in particolare nel nostro territorio romagnolo; che valore ha dal punto di vista economico, ambientale e sociale; cosa significa e cosa comporta oggi essere allevatori ed essere allevatori resilienti – anche dal punto di vista e dall’esperienza delle donne e dei giovani – fra difficoltà sempre maggiori. Per fare un esempio: le problematicità in continuo aumento a livello burocratico e quelle connesse a una parte di opinione pubblica orientata da false o strumentali informazioni, spesso dettate da ideologie e populismo e non supportate da basi scientifiche, sia in merito alle modalità di allevamento sia in merito al consumo dei prodotti della zootecnia. 

Questi, e altri argomenti legati al tema in approfondimento, portano a confrontarsi oltre a Danilo Misirocchi, presidente di Cia Romagna, Antonio Bonelli, referente del settore Zootecnia per Cia Romagna; Stefania Malavolti, allevatrice e Coordinatrice Donne in Campo Romagna; Matteo Pagliarani, allevatore e Presidente dei Giovani Agricoltori – AGIA Romagna con l’Assessore all’Agricoltura e agroalimentare, caccia e pesca della Regione Emilia-Romagna, Alessio Mammi e con il Presidente di Cia Emilia-Romagna Cristiano Fini, al quale spettano anche le conclusioni. 

Il rapporto integrale dell’Annata agraria 2021, con informazioni e previsioni sui comparti e sulle colture delle aree del ravennate, forlivese-cesenate e riminese, è online sul sito di Cia Romagna (https://emiliaromagna.cia.it/annata-agraria-della-romagna-2021/).Per la ricostruzione dell’andamento dell’anno in corso, i curatori del volume si sono avvalsi come di consueto della preziosa collaborazione degli Stacp di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini; delle Camere di Commercio della Romagna e di Ravenna; del supporto dei responsabili tecnici, della presidenza e della segreteria di Cia Romagna e dei numerosi stakeholder del settore intervistati.

Sit-in dei frutticoltori davanti alla Prefettura di Bologna

Le richieste al Governo nel documento consegnato al Prefetto Francesca Ferrandino

Al presidio ha partecipato l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi

Bologna, 25 ottobre 2021 – Anche una nutrita delegazione di Cia Romagna fra i manifestanti da tutta la regione, in rappresentanza delle migliaia di frutticoltori emiliano-romagnoli, in piazza Roosevelt a Bologna, davanti alla Prefettura, per partecipare al sit-in promosso da Confagricoltura, Cia-Agricoltori italiani, Copagri, Confcooperative, Legacoop Agroalimentare e Agci dell’Emilia-Romagna. Ha preso parte al presidio l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi. A parlare sono soprattutto i numeri della crisi frutticola in Emilia-Romagna, che non ha precedenti nella storia e che stringe nella morsa all’incirca 20.000 aziende agricole, 60.000 occupati e un patrimonio di oltre 50 mila ettari complessivi di frutteto, senza contare il valore economico lungo la filiera nei settori della trasformazione, distribuzione e nell’indotto.

“La frutticoltura è un settore economico importante per la Romagna che rischia seriamente di essere riconvertito, con una perdita sia economica per tutto l’indotto sia per il valore ambientale che ha – commenta il presidente di Cia-Agricoltori italiani della Romagna, Danilo Misirocchi -. Perdere la frutticoltura significherebbe non avere più centinaia di migliaia se non milioni di alberi, in un momento in cui si parla tanto di nuove piantumazioni per la funzione che hanno nel contrastare i cambiamenti climatici”.

I danni provocati da eventi atmosferici eccezionali, malattie e nuovi patogeni mettono sotto scacco il 13% della produzione (Plv) agricola regionale con ripercussioni per l’intero sistema frutticolo italiano.

“A fronte della valenza economica, sociale e ambientale che il settore frutticolo possiede, non solo per l’Emilia-Romagna, ma per l’intero Paese – si legge nel documento consegnato al Prefetto di Bologna, Francesca Ferrandino, dalle organizzazioni agricole e cooperative agroalimentari promotrici – si chiede al Governo di aprire un confronto con le Parti per individuare le strategie e i supporti necessari a salvaguardare e preservare questo importante settore produttivo. Le problematiche in essere richiedono iniziative da intraprendere sia nell’immediato, sia con una visione strategica di medio-lungo periodo”.

Gli interventi richiesti al Governo nel documento presentato al Prefetto di Bologna

Nel breve termine:

Ø    Rifinanziare il Fondo di Solidarietà Nazionale (di cui alla legge 102/2004) attraverso un ulteriore stanziamento, in aggiunta ai 160 milioni già approvati dal DL Sostegni bis, all’interno della Legge di Stabilità 2021. Ciò consentirebbe la sopravvivenza di migliaia di imprese agricole duramente colpite da calamità durante l’anno in corso (in particolare le gelate della primavera scorsa).

Ø    Attivazione di un Fondo Mutualistico Nazionale obbligatorio per contrastare la perdita di reddito dovuta a calamità naturali e crisi di mercato.

Ø    Realizzazione di un modello efficace di protezione dal rischio climatico, promuovendo e favorendo l’accesso delle aziende agricole agli strumenti di gestione del rischio agendo, al fine di rendere meno costose le polizze, sui valori dei parametri oggi definiti dal Piano Nazionale per la gestione del rischio.

Ø    Modificare il D.lgs. 102/2004 per renderlo più adeguato alle esigenze dei produttori; in particolare occorre ipotizzare strumenti di sostegno maggiormente tempestivi e burocraticamente snelli. Prevedere la tempestiva proroga delle rate di credito per le aziende colpite da calamità. Introdurre strumenti di sostegno che assicurino la necessaria liquidità alle aziende nell’anno calamitato, mediante finanziamenti a tasso agevolato, anche bancari, garantiti da ISMEA o MCC (Medio credito centrale), di durata decennale e congruo periodo di pre-ammortamento. Condizione sufficiente all’erogazione per le aziende richiedenti deve essere la situazione finanziaria in bonis delle stesse.

Ø    Rivedere la politica intrapresa sul fronte della difesa fitosanitaria. La progressiva riduzione dei principi attivi disponibili, non sostituiti da nuovi altrettanto validi strumenti di difesa, sta lasciando le imprese agricole inermi di fronte al diffondersi di nuovi parassiti, ma anche di fronte alla recrudescenza di parassitosi da tempo sotto controllo.

Nel medio periodo si ritiene necessario intervenire:

Ø    Programmando un credibile progetto di riconversione varietale, che consenta l’introduzione di specie e varietà frutticole di maggior interesse per il mercato e più resistenti agli effetti causati dai cambiamenti climatici. Accompagnato da un adeguato periodo di decontribuzione per il lavoro agricolo impiegato nell’attività dei campi e delle fasi di condizionamento e trasformazione, al fine di recuperare competitività nei confronti di altre zone di produzione comunitaria.

Ø    Rilanciando l’indispensabile collaborazione tra ricerca, ente pubblico e op/produttori.

Ø    Assicurando le risorse necessarie alle aziende per adottare le più corrette strategie di contrasto agli effetti dei cambiamenti climatici, anche promuovendo in tale senso la ricerca e l’innovazione, consentendo al settore della ricerca varietale l’utilizzo delle più moderne tecniche di ibridazione.

Ø    Assicurando una attenta programmazione produttiva, realizzata anche attraverso la costituzione del Catasto Frutticolo, utile per una migliore regolazione della domanda e dell’offerta.

Ø    Aumentando i controlli sui prodotti ortofrutticoli provenienti da Paesi extracomunitari, ottenuti con disciplinari produttivi e controlli meno stringenti rispetto a quelli europei.

La Spesa in Campagna

Torna il mercato dei produttori agricoli di Cia-Agricoltori Italiani Romagna

Riprende sabato 16 ottobre  il mercato dei prodotti agricoli locali freschi e trasformati “Spesa in Campagna” organizzato da Cia-Agricoltori Italiani Romagna.

Si svolge a Ravenna, a Porta Adriana (Porta ingresso Via Cavour) dalle 8.30 alle 13.

Il mercato “spesa in campagna” sarà presenteil 1° e il 3° sabato di ogni mese. 

Fino alla fine del 2021 le date sono: 16 ottobre, 6 novembre, 20 novembre, 4  dicembre e 18 dicembre.

Le proposte di prodotti delle aziende locali sono varie: a fare compagnia all’ortofrutta anche i prodotti connessi al florovivaismo, poi vini e olio, quest’ultimo delle colline di Brisighella.

Con questa iniziativa la campagna entra nel cuore della città, con un appuntamento che è diventato punto di riferimento per agricoltori, cittadini e turisti. Freschezza, stagionalità e prossimità, le parole d’ordine.

Iniziative come questa rappresentano risposte di genuinità e fiducia ai consumatori. Hanno l’obiettivo di valorizzare i territori, la qualità dei prodotti agricoli, la sicurezza alimentare, l’ambiente, la cultura rurale, il lavoro degli agricoltori che, quotidianamente,svolgono un lavoro di cura delle coltivazioni,ma anche dell’ambiente e del paesaggio.

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