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I lupi avanzano: cani da guardia e reti elettriche non li fermano

Scendono sempre più in basso, vicino alle abitazioni e alla strada

In più occasioni in merito alla fauna selvatica e al rapporto uomo e agricoltura Cia-Agricoltori Italiani Romagna ha espresso la necessità di un dialogo, fra tutte le parti, libero da pregiudizi e strumentalizzazioni per la ricerca, seppur complicata, di un equilibrio difficile, ma necessario.

Necessità che sembra imporsi con sempre maggior urgenza. Si torna, infatti, a parlare di lupi e lupi ibridi (o cani ibridi) a ridosso di strade e case, oltre che di allevamenti. Gli agricoltori non vogliono stragi, ma equilibrio fra le parti: i lupi sono una specie protetta, non è possibile attivare misure di contenimento, pur senza comprometterne lo stato di conservazione della specie, nemmeno nel caso di conclamati rischi per la salute pubblica o per prevenire seri danni alle attività agricole e zootecniche. “Il problema però c’è – ribadisce Danilo Misirocchi, presidente di Cia Romagna – e sembra sempre maggiore. Gli agricoltori chiedono allora di trovare altre soluzioni per il controllo della popolazione”.

Gli agricoltori segnalano una sempre più frequente presenza di lupi a ridosso delle abitazioni e delle strade, a livelli sempre più bassi, fino a valle. Probabilmente oggi per i lupi è più semplice dirigersi verso un gregge in un recinto, che rincorrere caprioli o cinghiali nel bosco. La grande preoccupazione degli agricoltori per gli animali degli allevamenti (pecore, capre, anatre, germani, per fare solo alcuni esempi) sta iniziando ad affiancarsi a quella per la sicurezza delle persone, anche se il lupo, di norma, non dovrebbe attaccare l’uomo.

Verso metà ottobre nell’Azienda Agricola Mordini di Riolo Terme, il cane da guardia è stato sgozzato nel cortile. L’Azienda da qualche anno non ha più capi d’allevamento: ha subìto diversi attacchi e non ha più ricostituito il patrimonio zootecnico. Marco Bandini, di Castel Bolognese, sempre pochi giorni fa, ha visto un lupo aggirarsi nel suo vigneto: “Sono a quattro chilometri dalla via Emilia, non in montagna. Questo fatto non mi ha lasciato tranquillo. Non sono sceso dal trattore. Andiamo anche di notte nei campi e quanto sta accadendo è un deterrente”. Stefania Malavolti, di Casola Valsenio, con un gregge di 120 capi fra pecore e capre e otto ettari di superfice dedicata a pascolo, ne ha visti diversi di lupi e anche aggirarsi intorno a casa.

Nelle Alpi la presenza del lupo dal 2015 al 2018 è quasi triplicata. Per la popolazione appenninica manca una stima formale basata su un programma nazionale di censimento del lupo e, stimata attraverso un metodo deduttivo, sembra sia la stessa del 2015 cioè 1.580 esemplari.

Resta il fatto che gli agricoltori fra cani da guardia e reti elettriche comunque non riescono a difendere i propri animali. L’economia agricola delle zone collinari e montane è fortemente caratterizzata dall’attività zootecnica, senza la quale questi territori rischiano seriamente di essere nel tempo inesorabilmente abbandonati, con tutte le conseguenze negative ambientali, economiche (turismo compreso) e sociali che ne deriverebbero.

Secondo Cia Romagna va prevista, come contenuto nella Direttiva Habitat e come riconosciuto in tutti i paesi europei, la possibilità di poter attivare misure di controllo della popolazione dei lupi nel caso di rischi per la salute pubblica e per prevenire i seri danni alle attività agricole e zootecniche.

Gli allevatori devono applicare un regolamento relativo al rispetto del benessere animale che indica, fra le altre cose, che gli animali dovrebbero pascolare fuori dai recinti per sei mesi all’anno. “È giusto – sostiene la Malavolti – Ora qui non è più possibile. Noi non lavoriamo per ottenere il rimborso per danni da lupi. Reti elettriche, cani da guardia, non riescono a proteggere gli allevamenti. I miei otto ettari di pascolo, ultimamente, non li utilizzo più tutti e sempre. Le greggi pascolano in una parte, in quella che possiamo controllare mentre ci dedichiamo anche alle altre attività dell’azienda”.

La minaccia non è solo per gli allevamenti più consistenti, ma anche per quegli agricoltori ormai in pensione che tengono quattro o cinque pecore o capre, non per il reddito che ne deriva, ma perché in tal modo, pascolando, gli animali tengono puliti terreni che diversamente rimarrebbero incolti. Con rovi e sterpi sarebbe difficile passeggiare nel bosco.

Rai Tre a Faenza per la cimice asiatica

Il programma Agorà, in onda al mattino su Rai Tre, l’8 ottobre si è collegato in diretta con Faenza, dall’Azienda agricola Misirocchi per affrontare la questione della cimice asiatica e degli effetti che questo insetto alieno sta avendo sulla frutta, in questo caso sulle mele in raccolta e sull’actinidia in previsione della raccolta. La cimice aggredisce, in generale, coltivazioni frutticole e vegetali.

Francesca Orlati nella Sottocommissione declaratorie eventi

La Cia nazionale, in qualità di componente della Commissione tecnica per l’elaborazione delle proposte ai fini dell’adozione del “Piano di gestione del rischio in agricoltura”, ha indicato Francesca Orlati come componente della Sottocommissione declaratorie eventi per l’aggiornamento delle definizioni relative agli eventi avversi di cui all’allegato 4 al Piano.
Orlati, perito agrario in Cia sin dagli anni ’90, è capo settore del Caa di Cia Romagna. Accanto a lei nella sottocommissione vi sono i rappresentanti delle altre associazioni di categoria del settore agricolo, funzionari/responsabili  nazionali delle principali società di assicurazioni, del collegio Periti agrari, di Asnacodi e della Direzione strumenti per la gestione del Rischio di ISMEA, più eventuali altri esperti del settore che andranno ad integrarne la composizione.

La costituzione della Sottocommissione, in via sperimentale, ha l’obiettivo è di proporre, alla Commissione tecnica che è l’organo che prende le decisioni in merito, soluzioni tecniche di modifica per definire il “Piano di gestione del rischio in agricoltura” per il 2020, in sinergia con gli  obiettivi politici di ampliare le sfere assicurative. La sottocommissione ha ruolo propositivo e non deliberativo, e nella prima riunione, questa settimana, ha approfondito il tema delle definizioni e della ridefinizione delle avversità assicurabili.

“Esprimo la soddisfazione di Cia Romagna per aver scelto un tecnico dal nostro territorio – commenta il presidente Danilo Misirocchi -. Si tratta, oltre che di un riconoscimento alle capacità professionali di Francesca, anche di un riconoscimento al lavoro fatto da questo territorio sui Pai e sulle altre questioni legate al rischio. La presenza di Francesca Orlati in commissione è importante per avere un ruolo diretto nelle proposte da parte di chi gestisce sul territorio le varie problematiche”.

Casa Molinari e Trapoggio: abbinamento di gusto

“I sapori della Romagna forlivese”, Cia Romagna è fra le organizzazioni di rappresentanza che collabora al progetto

A fine settembre (il 28, ndr) due aziende associate Cia Romagna hanno presentato i loro prodotti nella splendida cornice della Piazza Guido da Montefeltro, a Forlì, davanti ai Musei di San Domenico: l’agriturismo Casa Molinari di Maraldi Elisa di Bertinoro (con un laboratorio per la preparazione e la cottura delle marmellate ottenute con frutti tipici di stagione) e la Fattoria Trapoggio di Drei Denise di Santa Sofia con i suoi formaggi. I visitatori hanno potuto degustare i prodotti aziendali abbinando i vari tipi di formaggi (pecorini, caprini e vaccini) con i diversi tipi di confetture (rosa canina, nespole, pomodori verdi, cipolla e prugne, albicocche, zucca e zenzero).

Cia Romagnaintende offrire alle aziende l’opportunità di entrare a fare parte dei “Luoghi del gusto”. L’iniziativa, gratuita, consente a produttori di prodotti tipici e tradizionali del forlivese di fare rete tra di loro e di avere visibilità sul sito www.saporidellaromagnaforlivese.it. Per informazioni: Mirko Tacconi, Responsabile Rapporto con i soci e Supporto alla rappresentanza: tel. 054335246 – e-mail: m.tacconi@cia.it

“I sapori della Romagna forlivese” è un tuffo tra i prodotti enogastronomici che caratterizzano la Romagna e in particolare la zona del forlivese. Dalla Piadina Romagnola IGP al vino Sangiovese, passando per la Pesca-Nettarina IGP, questo “viaggio” alla scoperta di prodotti della tradizione spesso nascosti del comprensorio forlivese non è rivolta solo a turisti, ma anche ai forlivesi. Il progetto, finanziato dalla Fondazione della Cassa dei Risparmi di Forlì e dalla Regione Emilia Romagna, è patrocinato dalla Camera di commercio della Romagna (Forlì-Cesena e Rimini). È promosso dall’Unione dei Comuni della Romagna Forlivese, in stretta collaborazione con le Associazioni di categoria: Confcommercio Forlì, Confesercenti Forlivese, CNA Forlì-Cesena, Confartigianato Forlì, Cia-Agricoltori Italiani Romagna.

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Collaborazione fra Pmi agricole: convegno a Cesena

COLLABORAZIONE FRA PMI AGRICOLE Cooperazione aggregazione contratti di rete e reti d’impresa

Lunedì 30 settembre ore 20.30 presso sala riunioni Cia Romagna, Via Rasi e Spinelli, 160 – Cesena (FC)

Presiede Danilo Misirocchi, Presidente Cia Romagna
Introduce Matteo Pagliarani, Presidente Agia – Cia Romagna
Relaziona Mario Mazzoleni, Docente Economia Aziendale Università degli Studi di Brescia
Testimonianze
Conclude Stefano Francia, Presidente Agia – Cia Nazionale

Locandina Agia Cooperazione Aziendale

I prodotti della filiera corta in Piazza Kennedy

Il mercato contadino a Ravenna, dal 27 al 29 settembre, per la prima volta nell’ambito dell’evento “Giardini&Terrazzi – Verde Ravenna” 

 

Cia-Agricoltori Italiani Romagna, insieme a Confagricoltura e Uil, è promotrice del mercato contadino che si svolge nelle giornate del 27, 28 e 29 settembre 2019 in Piazza Kennedy, a Ravenna, dalle ore 8.00 alle ore 20.00.

Per la prima volta il mercato contadino viene realizzato in concomitanza con Giardini&Terrazzi – Verde Ravenna 2019, la manifestazione dedicata al verde e al vivere all’aria aperta. Così Cia-Agricoltori Italiani Romagna offre ai visitatori della città e della manifestazione una possibilità in più per fare “La Spesa in Campagna”. Questo accade, lo ricordiamo, sempre a Ravenna, anche con la mostra-mercato a cadenza mensile gestita da Donne in Campo Romagna, l’Associazione delle imprenditrici agricole di Cia.

Le aziende agricole Cia presenti dal 27 al 29 settembre, provenienti dalle province di Ravenna e Forlì-Cesena, proporranno prodotti ‘fatti’ nei nostri Appennini e nelle nostre pianure, freschi e trasformati quali frutta di stagione, vino, salumi, farina, pasta, biscotti di grano duro antico, latte e derivati, zafferano e spezie, miele, fiori e piante ornamentali, succhi, confetture e sott’olio.

Iniziative come questa hanno l’obiettivo di valorizzare i territori, la qualità dei prodotti agricoli, l’agriturismo, l’ambiente, la cultura rurale. Rappresentano opportunità di reddito per gli agricoltori. Rappresentano risposte di genuinità e fiducia ai consumatori.

Le aziende Cia-Agricoltori Italiani Romagna partecipanti:

Az. Agr. VIGNOLI S.S. – SOCIETA’ AGRICOLA, DI GLENDA VIGNOLI vino

Az. Agr. MORA DEL MUNIO SOCIETA’ AGRICOLA, DI FEDERICI CLAUDIO: salumi

Az. Agr. ANTICHI CALANCHI, DI BABINI DANIELA: farina, pasta, biscotti di grano duro antico

Az. Agr. L’ORO ROSSO DEL PEREO, DI FIORANCINI ROBERTA: zafferano e spezie

Az. Agr. SPADA MARIO E COVERI PAOLA: trasformati: succhi, confetture, sott’olio

Az. Agr. SUCCI ALBERTO: miele

SOCIETA’ AGRICOLA GALASSI UMBERTO E FIGLI S.S.: ortaggi/frutta;

SOCIETA’ AGRICOLA IL PAGLIAIO DI PAGLIARANI & C. S.S.: formaggi

 

Cimice asiatica in Prefettura a Ravenna

COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO DI CIA-AGRICOLTORI ITALIANI ROMAGNA, CONFAGRICOLTURA, COPAGRI, UGC-CISL, AGCI, CONFCOOPERATIVE, LEGACOOP ROMAGNA DELLA PROVINCIA DI RAVENNA 

Le Organizzazioni agricole della provincia di Ravenna ricevute oggi dal Prefetto Enrico Caterino. Presentato il documento programmatico sottoscritto dal Tavolo Verde che mira ad affrontare con determinazione l’emergenza del comparto frutticolo e il flagello della cimice asiatica 

Ravenna, 18 settembre 2019 – L’emergenza del comparto frutticolo, determinata in particolare dal flagello della cimice asiatica sta minando lo sviluppo economico e la tenuta sociale dell’agricoltura ravennate che impiega complessivamente una forza lavoro di 18.910 operai. Perciò, questa mattina le Organizzazioni agricole e cooperative della provincia di Ravenna – Confagricoltura, Cia-Agricoltori italiani, Copagri, Ugc-cisl, Agci, Confcooperative Ravenna-Rimini, Legacoop Romagna, – hanno presentato al Prefetto, Enrico Caterino, un documento programmatico del Tavolo Verde provinciale al fine di affrontare con determinazione questa grave situazione. «La mancata attivazione di misure risolutive contro la cimice asiatica – scrivono tutte le Organizzazioni agricole provinciali –  provocherà una serie di effetti gravi, la chiusura di molte imprese e la riduzione di biodiversità vegetali oltre al crollo di produzioni frutticole di grande qualità. Occorre adottare con concretezza azioni veloci e definitive, supportare le imprese agricole gravemente danneggiate da quella che possiamo definire una vera e propria piaga per l’agricoltura del Nord Italia». E poi l’affondo: «Vista la gravità della situazione non possiamo accettare vincoli burocratici o pregiudizi di carattere ideologico, pertanto ci aspettiamo risposte in tempi rapidi».

Nel documento firmato dai componenti il Tavolo Verde, si chiede un’azione congiunta con la Regione, il Ministero e il mondo della ricerca, nonché di accelerare, «in piena sintonia con quanto già avanzato dalle regioni Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Veneto e province autonome di Trento Bolzano, sull’attuazione di un decreto che consenta l’autorizzazione all’importazione e il lancio in tempi brevi dell’antagonista naturale, vespa samurai, dopo il via libera dato alla sua sperimentazione; sulla revisione dei disciplinari produttivi in funzione dell’emergenza, con deroga sulle norme delle misure agroambientali in funzione del contrasto della cimice asiatica; sulla modifica della legge 102 sulle calamità per consentire agli imprenditori frutticoli l’accesso a finanziamenti e risarcimenti oltre a sgravi contributivi e fiscali, con risorse dedicate per il sostegno economico delle aziende; sul potenziamento della ricerca per ogni attività di limitazione e contrasto alla presenza della cimice con l’utilizzo di insetti antagonisti (vespa samurai) e specifici presidi fitosanitari; sull’autorizzazione all’utilizzo di tutti i presidi fitosanitari possibili (anche nei periodi pre e post fioritura) per contrastare la diffusione, con richiesta da parte della Regione e autorizzazione dai Ministeri; sulla condivisione di strumenti per compensare i danni provocati da un sempre più ampio numero di avversità che colpiscono l’ortofrutta».

Documento programmatico del Tavolo Verde

Cimice asiatica in Prefettura a Forlì-Cesena

CIA-AGRICOLTORI ITALIANI ROMAGNA, CONFAGRICOLTURA, COPAGRI, LE CENTRALI COOPERATIVE CONFCOOPERATIVE FEDAGRI PESCA, LEGACOOP AGROALIMENTARE E AGCI AGRITAL RIUNITE NELL’ALLEANZA DELLE COOPERATIVE ITALIANE SETTORE AGROALIMENTARE

Le Organizzazioni agricole del Coordinamento Agrinsieme, nella mattinata del 18 settembre hanno organizzato un presidio alla Prefettura di Forlì-Cesena. A seguire, l’incontro col Prefetto Antonio Corona e la consegna del documento programmatico, che il Prefetto ha sottoscritto.

Agrinsieme ha chiesto al Prefetto di farsi parte in causa per l’adozione di un Piano Nazionale, capace di promuovere e sostenere gli interventi necessari a difendere le produzioni da questa inedita avversità rappresentata dalla cimice asiatica; sviluppare tutte le azioni possibili affinchè si ristabiliscano il prima possibile le condizioni di equilibrio dell’agro-ecosistema; garantire supporto economico pluriennale delle aziende agricole che hanno visto le loro produzioni danneggiate e/o completamente distrutte dall’insetto. Tali danni si sono sommati alla crisi dei prezzi dei prodotti ortofrutticoli, al peggioramento delle condizioni dei nostri mercati esposti alla concorrenza internazionale, alle calamità naturali. A rischio migliaia di posti di lavoro e un indotto molto importante.

Il coordinamento nazionale di Agrinsieme rappresenta oltre i due terzi delle aziende agricole italiane, il 60% della produzione agricola e della superifcie nazionale coltivata, oltre 800 mila persone occupate nelle imprese rappresentate.

Documento Agrinsieme Forlì-Cesena del 18 settembre 2019

 

A Ravenna “E’ tempo di muoversi”: Cia Romagna c’è

Cia Romagna (zona di Ravenna) aderisce all’iniziativa “E’ tempo di muoversi”, promossa e organizzata nell’ambito della Settimana Europea della Mobilità dalla Camera di Commercio di Ravenna, con la partecipazione del Comune di Ravenna e la collaborazione delle Associazioni di categoria del territorio.

Obiettivo, favorire il rispetto per l’ambiente nei tragitti casa-lavoro. L’iniziativa si inserisce nel progetto “La responsabilità sociale in rete”: il 20 settembre 2019 l’invito è di recarsi al lavoro in modo più attento all’ambiente, evitando di utilizzare l’auto a uso singolo e scegliendo un mezzo di trasporto alternativo (auto condivisa, treno, autobus, bicicletta, ecc). Chi vorrà, potrà poi scattare una foto o realizzare un breve video a testimonianza della propria scelta green e inviare il tutto alla mail tempodimuoversi@gmail.com.

Con il materiale raccolto verrà realizzato un video di sensibilizzazione all’argomento e a tutti i partecipanti verrà consegnato, in regalo, il “kit della mobilità sostenibile”. Si potrà diffondere anche sui social la partecipazione all’iniziativa condividendo i contenuti con l’hashtag #tempodimuoversi.

Online il Vademecum del progetto con tutte le informazioni per partecipare.

Emergenza cimice asiatica – Tavolo Verde

Nella mattinata di mercoledì 18 settembre il Documento programmatico sottoscritto da tutti i componenti del Tavolo Verde della provincia di Ravenna sarà consegnato al Prefetto 

Il Documento del Tavolo Verde, tavolo al quale siedono tutte le organizzazioni di rappresentanza del mondo agricolo, sarà inoltre portato all’attenzione di tutte le Istituzioni coinvolte, a tutti i livelli, al fine di affrontare con la maggiore determinazione possibile la grave situazione che mina la frutticoltura, settore vitale della nostra provincia. Nel documento, in piena sintonia con quanto già avanzato dalle regioni Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Veneto e province autonome di Trento-Bolzano, si richiede di attivare alcune azioni concrete e rapide per salvaguardare una produzione per la nostra provincia a dir poco strategica, che coinvolge migliaia di aziende e di lavoratori. I punti di maggiore interesse sono il potenziamento della ricerca atta a trovare ogni possibile soluzione a contrasto della diffusione e della permanenza della cimice asiatica, l’utilizzo degli insetti antagonisti, revisione dei disciplinari produttivi, potenziare la difesa fitosanitaria, modifica e finanziamento della Legge 102 sulle calamità per supportare le imprese agricole che hanno subito rilevantissimi danni e perdita del prodotto. Tutte le componenti del Tavolo Verde promuoveranno il documento condiviso in ogni azione o attività che verrà posta in essere.

Documento programmatico del Tavolo Verde

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