ROMAGNA

NOTIZIE IN PRIMO PIANO ROMAGNA

Donna e imprenditrice: una sfida quotidiana

Occorre un’efficace politica sociale e previdenziale per le lavoratrici autonome

GIOVEDI’ 13 GIUGNO 2019

ORE 20.30

Sala riunioni Cia Romagna – Via Rasi e Spinelli, 160 –Cesena

Presiede Danilo Misirocchi – Presidente Cia Romagna

Relaziona Stefania Malavolti – Coordinatrice Donne in Campo Romagna

Interviene Miriam Bergamo – Responsabile dei servizi alla persona Cia Romagna

DIBATTITO

Interviene Emma Petitti – Assessore al bilancio, riordino istituzionale, risorse umane e pari opportunità Regione Emilia-Romagna

Conclude Luana Tampieri – Presidente Donne in Campo Emilia-Romagna

Mail cia.romagna@cia.it CiaAgricoltori Italiani Romagna Sito web: romagna.cia.it

Locandina Donne in campo 13.06.19

Maltempo, Cia chiede lo stato di calamità nazionale

Cia Agricoltori Italiani dell’Emilia Romagna denuncia una situazione grave su tutto il territorio regionale a causa di frane, smottamenti, esondazioni, allagamenti ed estremizzazione del clima. Chiede alla Regione Emilia Romagna di attivare la richiesta di calamità nazionale al fine di risarcire agli agricoltori i danni legati agli eventi atmosferici avvenuti nel mese di maggio.

Leggi tutto

Cia torna a FICO per “La Repubblica dei Contadini”

I prodotti degli Agricoltori Italiani in arrivo a Bologna l’1 e il 2 giugno. A FICO Eataly World si celebra la Festa della Repubblica Italiana con coloro che ogni giorno, anche quando le condizioni sono avverse, lavorano a contatto con la natura per portare sulle nostre tavole i frutti più preziosi del nostro Paese. La Repubblica dei Contadini ospiterà 50 aziende, specialità uniche e agricoltori da tutta Italia per un mercato contadino che mette al centro la ricchezza dei territori colpiti dal sisma nella speciale edizione “Al cuore dell’Italia”.

Leggi tutto

Fauna selvatica: Cia chiede riforma radicale della legge

Fauna selvatica, Cia Agricoltori Italiani lancia una riforma radicale della legge e indica 7 azioni prioritarie contro le numerose emergenze: il documento, già sul tavolo di Camera e Senato, è stato consegnato al presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini

Nel 2017-2018 sono stati censiti nella nostra regione  quasi 83.000 caprioli, 2975 cervi e 5783 daini e dal 2012 al 2017 si sono registrati 4745 incidenti stradali con animali di grossa taglia. Servono subito nuove norme

BOLOGNA, 17 MAGGIO 2019 – Una riforma radicale della legge sulla fauna selvatica per affrontare concretamente un problema ormai fuori controllo, tra danni milionari ad agricoltura e ambiente, rischio malattie, incidenti stradali sempre più frequenti e minacce alla sicurezza dei cittadini anche nelle aree urbane. L’ha chiesta nei giorni scorsi Cia Agricoltori Italiani, presentando a Camera e Senato una proposta di modifica della legge 157/92 che regola la materia, documento che è stato consegnato oggi, 17 maggio,  al presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini. Nel 2017-2018 sono stati censiti nella nostra regione quasi 83.000 caprioli, 2975 cervi e 5783 daini e dal 2012 al 2017 si sono registrati 4745 incidenti stradali con animali di grossa taglia. Sempre nel 2017-2018 sono stati prelevati 28.000 cinghiali e più di 11.000 caprioli, ma la situazione è sempre più critica  e servono nuove norme subito, quindi una riforma della legge 157/92 sulla caccia, ormai datata e non più adeguata alle emergenze delle campagne.

In Italia sono stimati 2 milioni di cinghiali con danni all’agricoltura fino a 60 milioni di euro l’anno. La presenza eccessiva, soprattutto di ungulati, sta rendendo impossibile in molte aree l’attività agricola con crescenti fenomeni di abbandono ed effetti negativi sulla tenuta idrogeologica dei territori. Per questo Cia sollecita le istituzioni ad agire tempestivamente, utilizzando il progetto di riforma proposto da Cia come base di discussione, per arrivare a una nuova normativa sul tema più moderna ed efficace.

Di seguito sette punti chiave per invertire la rotta

  1. Sostituire il concetto di “protezione” con quello di “gestione” – Secondo Cia, la finalità di fondo, indicata già nel titolo della legge, deve essere modificata passando dal principio di protezione a quello di gestione della fauna selvatica. Se la legge del 1992 si focalizzava sulla conservazione della fauna, in quegli anni a rischio di estinzione per molte specie caratteristiche dei nostri territori, oggi la situazione si è ribaltata, con alcune specie in sovrannumero o addirittura infestanti. L’esempio più lampante riguarda i cinghiali, responsabili dell’80% dei danni all’agricoltura: si è passati da una popolazione di 50 mila capi in Italia nel 1980, ai 900 mila nel 2010 fino ad arrivare a quasi 2 milioni nel 2019. È del tutto evidente, quindi, che bisogna tornare a carichi sostenibili delle specie animali, in equilibrio tra loro e compatibili con le caratteristiche ambientali, ma anche produttive e turistiche, dei diversi territori.
  2. Ricostituire il Comitato tecnico faunistico venatorio, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri – L’attuale legge divide le competenze in diversi ministeri; occorre riportare alcune competenze di fondo presso la Presidenza del Consiglio dei ministri e, di fatto, ricostituire il Comitato tecnico faunistico e venatorio, partecipato dal Mipaaft e dal Ministero dell’Ambiente, dalle Regioni, dalle organizzazioni interessate e da istituzioni scientifiche come l’Ispra.
  3. Distinguere le attività di gestione della fauna selvatica da quelle dell’attività venatoria – E’ necessario intervenire nella governance dei territori, garantendo l’effettiva partecipazione del mondo agricolo a tutela delle proprie attività. Le procedure di programmazione faunistica e delle attività venatorie devono essere semplificate e armonizzate con le Direttive europee e, allo stesso tempo, vanno ridisegnati e ridefiniti i compiti degli Ambiti territoriali di gestione faunistica e venatoria (al posto degli Ambiti territoriali di caccia).
  4. Le attività di controllo della fauna selvatica non possono essere delegate all’attività venatoria – Per Cia, piuttosto, deve essere prevista o rafforzata la possibilità di istituire personale ausiliario, adeguatamente preparato e munito di licenza di caccia, per essere impiegato dalle autorità competenti in convenzione, mettendo in campo anche strumenti di emergenza e di pronto intervento.
  5. Deve essere rafforzata l’autotutela degli agricoltori – Sui propri terreni, i produttori devono poter essere autorizzati ad agire in autotutela, con metodi ecologici, interventi preventivi o anche mediante abbattimento.
  6. Risarcimento totale del danno – La crescita dell’incidenza dei danni da fauna selvatica è esponenziale. Ad oggi, i danni diretti al settore agricolo accertati dalle Regioni corrispondono a 50-60 milioni di euro l’anno. Secondo Cia, gli agricoltori hanno diritto al risarcimento integrale della perdita subita a causa di animali di proprietà dello Stato, comprensivo dei danni diretti e indiretti alle attività imprenditoriali. Bisogna superare la logica del “de minimis”; mentre criteri, procedure e tempi devono essere omogeni sul territorio, con la gestione affidata alle Regioni.
  7. Tracciabilità della filiera venatoria – Ai fini della sicurezza e della salute pubblica, occorre assicurare un efficace controllo e un’adeguata tracciabilità della filiera venatoria, partendo dalla presenza di centri di raccolta, sosta e lavorazione della selvaggina, idonei e autorizzati, in tutte gli areali di caccia.

CENSIMENTO UNGULATI IN EMILIA ROMAGNA (2017 -2018)

83.000 caprioli

2975 cervi

5783 daini

(fonte: Regione Emilia-Romagna)    

INCIDENTI STRADALI DOVUTI AD ANIMALI DI GROSSA TAGLIA (2012-2017)

4.700  di cui l’86,7% vede coinvolti i caprioli con 4114 casi concentrati lungo la via Emilia, mentre l’8,4% è causato dai cinghiali (400). Infine, daini e cervi contribuiscono complessivamente con 231 incidenti pari al 4,8%.

 (fonte: Regione Emilia-Romagna)

Catasto frutticolo al centro del convegno Cia al Macfrut

Al centro delle riflessioni dell’incontro il catasto frutticolo, quale strumento indispensabile di programmazione per il comparto e di indirizzo politico. Tutti concordi nel ritenere che questo strumento debba essere disponibile nel più breve tempo possibile, che debba essere snello e che non pesi a livello burocratico. Un catasto dinamico, aggiornabile tutti gli anni e non solo, che dia in modo efficiente delle proiezioni e che si possa estendere a livello europeo.

“Molti dati sono già in nostro possesso nel circuito delle OP, nelle organizzazioni professionali tramite il fascicolo aziendale o nel settore della cooperazione. “C’è, però, una parte consistente di frutta che non viene rilevata. Ecco allora che ci ritroviamo ad avere inattesi raccolti abbondanti e il mercato s’intasa del prodotto che credevamo non ci fosse”. Lo ha detto Antonio Dosi, coordinatore nazionale del Gruppo di interesse ortofrutticolo di Cia – Agricoltori Italiani, nel corso del convegno “Catasto frutticolo, tra programmazione e aggregazione”, promosso da Cia – Agricoltori Italiani dell’Emilia Romagna, svoltosi al Macfrut a Rimini Fiera il 9 maggio, moderato dalla giornalista Raffaella Quadretti.

“Non credo che l’introduzione del catasto possa essere risolutivo della crisi di alcuni comparti – ha spiegato Dosi – ma è uno strumento importante che potrà fungere da stimolo per intraprendere un ragionamento più ampio in termini di aggregazione, strutturale e commerciale, oltre che di valorizzazione dei prodotti”.

Al convegno sono intervenuti Simona Caselli, assessore all’agricoltura della Regione Emilia-Romagna; Mirco Zanotti, presidente Apofruit; Davide Vernocchi, presidente di Apo Conerpo; Elisa Macchi, direttore di Cso Italy; Nazario Battelli, presidente Oi Ortofrutta Italia.

“L’introduzione del catasto è condizione necessaria, ma non sufficiente, perché bisogna tenere conto di come verranno gestiti i dati una volta raccolti e messi a sistema”, ha dichiarato Simona Caselli, assessora regionale all’agricoltura della Regione Emilia-Romagna. “La vera sfida tuttavia sarà relativa al reperimento delle informazioni: eccezion fatta per le aziende organizzate in OP, temo sarà molto difficile ottenere i dati in maniera precisa e completa, in modo da avere una fotografia reale della situazione”.

Zanotti e Vernocchi hanno ribadito che il catasto deve essere esteso a tutto il territorio europeo e hanno messo in evidenza l’importanza di avere lo stesso strumento a disposizione su scala internazionale. Battelli ha sottolineato come l’introduzione del catasto possa essere utile anche per valorizzare le caratteristiche delle diverse varietà in base alla stagionalità.

Dal canto suo Elisa Macchi, direttore di Cso Italy, ha ricordato che dal 1998 il Centro raccoglie dati dei propri soci per definire situazioni aggiornate e per sapere cosa si produce.

Nelle conclusioni Stefano Francia, presidente Agia- Cia nazionale, ha affermato: “Il decreto sul catasto è fondamentale non solo a livello nazionale ma anche europeo; serve sapere nel dettaglio epoca di maturazione e varietà per ogni Paese produttore. Senza riferimenti, in questi anni sono state prese decisioni sbagliate come dimostrano i recenti espianti della Spagna, che però ha ormai affossato comparti un tempo fondamentali per l’Italia, in primis quello di pesche e nettarine. Fare un calendario delle produzioni più veritiero possibile rispetto ai consumi è strategico”. Stefano Francia ha sottolineato altresì l’auspicio di una programmazione di tutte le produzioni mediterranee, e ha sottolineato il fatto che il Mipaaft ha dedicato scarse risorse ai protocolli fitosanitari, mentre altri Paesi, come la Francia, hanno investito su questo tema”.

 

Al Macfrut anche Cia Emilia Romagna e convegno sul catasto frutticolo

Cia Emilia Romagna è al MACFRUT – Fruit & Veg Professional Show, la fiera internazionale dell’ortofrutta all’Expo Centre di Rimini, dall’8 al 10 maggio, dalle ore 9.30 alle ore 18.00. (Via Emilia, 155 – 47921, Rimini). Lo spazio della Cia è nel padiglione B5, Stand 092 (corsia 3).

A Macfrut, il 9 maggio si svolge il Convegno promosso da Cia–Agricoltori Italiani dell’Emilia Romagna, dalle ore 9,30, nella Sala Diotallevi 1 della Fiera di Rimini. Il tema: “Catasto frutticolo, tra programmazione e aggregazione”.

Catasto frutticolo come strumento di programmazione per la frutticoltura regionale, nazionale ed europea, oltre che elemento di conoscenza utile per determinare le scelte politiche delle istituzioni: è questo il tema del convegno promosso da Cia – Agricoltori Italiani dell’Emilia Romagna che si terrà il 9 maggio prossimo a Macfrut presso Rimini Fiere. Dalle ore 9,30, nella Sala Diotallevi 1, si parlerà inoltre degli strumenti necessari per interpretare l’evoluzione del settore e come fare per implementare la banca dati, oltre che fare il punto sulla situazione del catasto a livello nazionale e l’opportunità di istituirne uno a livello europeo. Il convegno, dal titolo “Catasto frutticolo, tra programmazione e aggregazione”, ospiterà l’opinione di Mirco Zanotti, presidente Apofruit e Davide Vernocchi, presidente Apo Conerpo. Parleranno dell’argomento anche Elisa Macchi, direttore di Cso Italy e Nazario Battelli, presidente dell’ OI Ortofrutta Italia. L’incontro avrà inizio con l’intervento di Antonio Dosi, coordinatore nazionale del Gruppi di interesse ortofrutticolo di Cia – Agricoltori Italiani mentre concluderà Stefano Francia, presidente Agia- Cia nazionale (giovani agricoltori). Interverranno l’assessore all’Agricoltura dell’Emilia Romagna, Simona Caselli e il sottosegretario Ministero delle Politiche Agricole alimentari, forestali e del turismo Alessandra Pesce.

Clicca qui per il programma

Info:3484416924

 

Collage Primo Maggio con Cia Romagna

Cia Romagna il Primo Maggio nelle piazze di Santarcangelo (Rn) e di Massa Lombarda (Ra)
A Santarcangelo, come da tradizione, si è svolto Primo Maggio, cuore verde! la festa del lavoro e dei lavoratori di tutta la Cia Romagna, da Rimini a Forlì, Cesena fino a Ravenna, con il mercato dei coltivatori in questa edizione ancora più ampio grazie alla partecipazione di produttori non solo della provincia di Rimini, ma anche dei territori limitrofi. “Con Primo Maggio, cuore verde! celebriamo il valore del lavoro e dell’agricoltura, un comparto fondamentale nell’economia e nella storia del nostro territorio”, ha commentato Lorenzo Falcioni, vicepresidente di Cia Romagna”.
A Massa Lombarda, in occasione del Primo Maggio, in rappresentanza della Cia c’era Stefano Francia, presidente Agia nazionale. Francia ha sottolineato l’importanza delle elezioni europee e comunali, auspicando che i nuovi assetti amminstrativi e istituzionali sappiano cogliere il valore dell’agricoltura in particolare nelle aree rurali. Da qui l’importanza della rete del welfare e della sanità per non tagliare le radici di queste aree e fare in modo che restino connesse. Francia ha poi ribadito l’importanza del ruolo della rappresentanza come relazione con i territori, con il complesso della società civile ed economica locale; come capacità di tenere legate le esigenze di tutela settoriale e la strategia di sviluppo del Paese; necessaria per un sisitema decmocratico.

Primo Maggio, cuore verde! A Santarcangelo la Festa del Lavoro di Cia Romagna

Torna a Santarcangelo l’atteso appuntamento con la Festa del Lavoro promossa da Cia-Agricoltori italiani RomagnaPrimo Maggio, cuore verde! quest’anno avrà anche un’anteprima in musica con il concerto “Le Origini. Joe Cocker e dintorni”, la sera del 30 aprile dalle 20.30 in piazza Ganganelli.
Il 1 Maggio la Festa del Lavoro si aprirà alle 10.30 del mattino con il tradizionale corteo degli agricoltori, che sfileranno sui loro imponenti mezzi lungo le strade attorno al centro storico. Seguirà in piazza Ganganelli un breve intervento dei rappresentanti delle istituzioni, con il saluto di Danilo Misirocchi, presidente di Cia Romagna, Lorenzo Falcioni, vicepresidente vicario di Cia Romagna, Cristiano Fini, presidente Cia Emilia-Romagna e del sindaco di Santarcangelo Alice Parma.

La giornata proseguirà con un programma ricco di eventi per grandi e piccoli. L’agricoltura del territorio sarà protagonista nel mercato dei coltivatori locali, dove trovare i migliori prodotti di stagione, dalla frutta alla verdura, dai formaggi ai salumi, dal miele alle confetture al vino.

pranzo si mangia nelle tavolate in piazza tutti insieme portandosi la “ligaza”, per poi proseguire la festa in compagnia. Fino alle 17 in piazza Ganganelli ci saranno musica, storie e cantastorie con l’eclettico Sergio Casabianca la mattina e l’orchestra La Storia di Romagna al pomeriggio, accanto a giochi, animazione e divertimento per i bimbi con il Ludobus Scombussolo.

“Con Primo Maggio, cuore verde! celebriamo il valore del lavoro e dell’agricoltura, un comparto fondamentale nell’economia e nella storia del nostro territorio – commenta Lorenzo Falcioni -. E’ la festa di tutta la Cia Romagna, da Rimini a Forlì-Cesena a Ravenna. Non a caso quest’anno il mercato dei coltivatori si amplia con la partecipazione di produttori non solo della provincia di Rimini, ma anche dei territori limitrofi”.

 

Manodopera agricola e Decreto flussi: al via le domande

Il 24 aprile è il click day, il giorno d’avvio, per la presentazione delle domande di nullaosta per lavoro stagionale della manodopera di provenienza extra comunitaria autorizzata all’ingresso in Italia dal Decreto flussi pubblicato il 9 aprile scorso. Le domande possono essere presentate fino al 31 dicembre (salvo esaurimento quote autorizzate) solo on line nel portale del Ministero dell’Interno. Per informazioni, approfondimenti e supporto è possibile rivolgersi agli Uffici Paghe delle zone provinciali di Cia Romagna.

Molti soci Cia hanno evidenziato la difficoltà a trovare manodopera in generale, sia italiana sia straniera, fino al punto che le aziende si sottraggono i braccianti l’una con l’altra. Secondo Cia Romagna serve approfondire la tematica della manodopera nel suo insieme, tenendo presente le particolarità del lavoro nel settore agricolo. Clicca qui per leggere l’intervista a Danilo Misirocchi

 

Il Decreto flussi in sintesi

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 9 aprile, il nuovo decreto flussi 2019, ha fissato la data di mercoledì 24 aprile come primo giorno utile, dalle ore 9:00, per la presentazione delle richieste di lavoratori stagionali. Questa, segue in agenda quella del 16 aprile, data del click-day per la domanda di nulla osta da parte del datore di lavoro che si trova in Italia e le richieste legate al lavoro non stagionale e autonomo.

Il decreto flussi 2019 prevede l’ingresso in Italia per motivi di lavoro subordinato stagionale e non stagionale e di lavoro autonomo. La quota complessiva è fissata a 30.850 cittadini non comunitari, la stessa cifra prevista nel decreto flussi 2018. Del totale di 30.850 lavoratori stranieri ammessi, 12.850 posti sono riservati all’assunzione di dipendenti chiamati a svolgere lavori di carattere non stagionale e a lavoratori autonomi. Per il lavoro stagionale nel settore agricolo e turistico-alberghiero, il Ministero ha stabilito, nello specifico l’ingresso di 18.000 cittadini non comunitari residenti all’estero, da ripartire tra le Regioni e le Province autonome.

I posti per i lavoratori stagionali riguardano esclusivamente i cittadini appartenenti alle 28 nazionalità indicate nel decreto: Albania, Algeria, Bosnia-Herzegovina, Corea (Repubblica di Corea), Costa d’Avorio, Egitto, El Salvador, Etiopia, Macedonia, Filippine, Gambia, Ghana, Giappone, India, Kosovo, Mali, Marocco, Mauritius, Moldova, Montenegro, Niger, Nigeria, Senegal, Serbia, Sri Lanka, Sudan, Tunisia e Ucraina. Fuori il Pakistan.

Elisa Maraldi presidente territoriale di Forlì

Continua la riorganizzazione del sistema di rappresentanza di Cia Romagna e si va completando il quadro per rafforzare ulteriormente la presenza capillare sul territorio a presidio delle aree rurali e per essere più vicini agli agricoltori. Anche il Consiglio territoriale della zona di Forlì ha recentemente eletto il suo nuovo presidente. Si tratta di Elisa Maraldi, 44 anni, che nei mesi scorsi, tra le altre cose, ha pertecipato al Festival degli Agrichef di Cia-Agricoltori Italiani. Diplomata Geometra e all’Accademia di Belle Arti, risiede a Santa Maria Nuova di Bertinoro (FC). Vive in campagna da sempre e, specifica, non potrebbe farne a meno. Da circa due anni conduce l’azienda agricola di famiglia, da sempre associata a Cia. Sei, circa, gli ettari di terreno coltivati prevalentemente con frutti di bosco, legumi e orticole, in conversione Bio. La Maraldi spiega che essendo la sua una piccola realtà rispetto ad altre, cerca di diversificare e dare forza alla multifunzionalità. In azienda effettua la vendita diretta e, dall’autunno del 2018, ha intrapreso una nuova avventura con l’agriturismo Casa Molinari. Il prossimo obbiettivo per il futuro è quello di realizzare anche il progetto di fattoria didattica.

C.I.A. EMILIA ROMAGNA – VIA BIGARI 5/2 – 40128 BOLOGNA BO – TEL. 051 6314311 – FAX 051 6314333
C.F. 80094210376 – mail: emiliaromagna@cia.it PEC: amministrazione.er@cia.legalmail.it

Privacy Policy  –  Note legali –  Whistleblowing policyTrasparenza

WhatsApp chat