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ANP FERRARA: i pensionati agricoli italiani tra i più poveri d’Europa

Pensioni minime che, secondo i calcoli del patronato Inac dell’associazione, saranno inferiori alla pensione di cittadinanza corrisposta a chi non ha mai versato contributi

 Quarant’anni di lavoro in campagna, settanta di età, contributi versati regolarmente all’INPS e una pensione che si aggira mediamente intorno ai 507 euro mensili. Questa la carta identità del pensionato agricolo italiano, che vive con una cifra inferiore di 143 euro rispetto ai 650 stabiliti come “soglia minima” dalla Carta sociale europea. E che lo rende, appunto, uno dei più poveri d’Europa.

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La siccità è ormai uno “stato di calamità

“Non piove in maniera consistente da diversi mesi, il livello del fiume Po è ampiamente sotto lo zero idrometrico e manca la neve sul nostro Appennino. In poche parole siamo in una situazione di grave siccità, perché è in inverno che, come sappiamo, si fa scorta e si riempiono le falde. Si raccoglie, insomma, per il periodo successivo che richiederà una grande capacità irrigua. La siccità ormai non è più un’emergenza, ma uno “stato di calamità” permanente per le aziende agricole” – spiega Stefano Calderoni, presidente provinciale di Cia – Agricoltori Italiani Ferrara.

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Rifiuti abbandonati: agricoltori “spazzini” nelle campagne

FERRARA – “Il periodo delle festività natalizie significa, per gli agricoltori ferraresi, fare il doppio lavoro: svolgere la consueta attività agricola e quella di operatori ecologici e ambientali impegnati a raccogliere i mucchi di rifiuti abbandonati nei campi e lungo le strade”. Questo il commento di Stefano Calderoni, presidente provinciale di Cia – Agricoltori Italiani Ferrara, dopo le molte segnalazioni degli agricoltori del territorio sulla grande quantità di rifiuti abbandonati nelle campagne e sulla loro costante attività di raccolta e consegna alle isole ecologiche. Una consegna che è anche onerosa. 

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Agricoltura sempre più bio

Crescono a livello nazionale, regionale e locale. Le produzioni biologiche, secondo una recente indagine di Accredia, Unioncamere e Infocamere, non sono più una tendenza passeggera, scelta da un gruppo ristretto di agricoltori, ma riguarda oltre 62mila aziende italiane. Solo nei primi nove mesi del 2018 sono cresciute di 4.500 unità ed è aumentato anche il cosiddetto “paniere bio”, che contiene da verdure e legumi, fino a carne, pasta e naturalmente vino, che lo scorso anno ha registrato un vero e proprio boom.

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Festività natalizie

In occasione delle festività natalizie, dal 24 dicembre 2018 al 4 gennaio 2019 saranno aperti gli uffici di: Ferrara – 0532 978453/0532 978550 || Copparo – 0532 860617 || Argenta – 0532 800601 || Comacchio – 0533 53318

Canapa: serve più ricerca colturale e maggiore chiarezza legislativa

Buona la partecipazione al convegno organizzato da Cia Ferrara a Portomaggiore. Grande interesse per la coltura, nonostante la poca chiarezza legislativa e scarse scelte varietali

Grande interesse e partecipazione, con agricoltori provenienti da tutta la regione, al convegno organizzato da Cia – Agricoltori Italiani Ferrara in collaborazione con la società C-Led (Gruppo Cefla), dal titolo “La canapa: nuove opportunità di coltivazione”, che si è tenuto lo scorso 4 dicembre a Portomaggiore (Fe). Un incontro informativo per conoscere le ultime novità legislative e colturali e capire se conviene investire su questa coltura che dominava l’agricoltura delle campagne italiane cinquant’anni fa.

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La canapa: nuove opportunità di coltivazione

Il prossimo 4 dicembre, a Portomaggiore (Centro dell’Olmo) ci sarà il convegno: “La Canapa: nuove opportunità di coltivazione”, organizzato da Cia-Agricoltori Italiani Ferrara, in collaborazione con la società C-Led. Un appuntamento per conoscere nuove modalità di coltivazione innovative e capire se una coltura “antica” può essere un’alternativa reddituale per le aziende agricole.

Locandina Canapa_DEF

#noiuominiperprimi in occasione della Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne

Anche Cia – Agricoltori Italiani Ferrara aderisce all’iniziativa #noiuominiperprimi, lanciata a livello regionale in occasione della Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne da parte degli uomini, istituita dalle Nazioni Unite nel 1999. E sono proprio gli uomini protagonisti di questa campagna di sensibilizzazione, perché sono loro per primi che devono contrastare e denunciare un fenomeno gravissimo, che riguarda milioni di donne che subiscono maltrattamenti e abusi, fino all’estrema violenza del femminicidio.

Le donne, dunque, non vanno lasciate sole ad affrontare un tipo di prevaricazione che, purtroppo, fa parte della nostra società, come afferma Stefano Calderoni, presidente provinciale di Cia Ferrara.

“Ovviamente bisogna partire da una premessa che ancora oggi sembra non essere affatto scontata, almeno nella quotidianità: uomini e donne sono uguali e hanno pari diritti. Questo fatto innegabile, sancito sulla carta e dalle leggi, non trova riscontro in una società che, in certi frangenti, continua a mostrare la donna come qualcuno che “merita di meno”. Penso, ad esempio il gap salariale, o Gender pay gap, come amano chiamarlo ora anche in Italia, cioè la differenza, a parità di ruolo, di retribuzione tra uomini e donne. Sta ancora passando l’idea – continua Calderoni –  che la donna “vale meno” e quindi, essendo un soggetto più debole, uomini che non sono uomini, ma criminali e basta, si permettono di usare la violenza.

Con questa campagna accompagnata dall’hashtag #noiuominiperprimi, la nostra associazione vuole ribadire il ruolo primario dell’uomo nell’intervenire contro gli abusi, che sono soprattutto domestici, ma sono anche veicolati dai social media. Per questo abbiamo scelto di utilizzare un linguaggio tipico utilizzato sui social dai ragazzi e perché pensiamo che il mondo agricolo, capace di veicolare da sempre valori positivi, possa fare davvero molto per educare i giovani al rispetto assoluto della donna. Ragazzi che devono superare le questioni di genere e considerare le donne come persone, con incredibili peculiarità e un ruolo essenziale e comprimario all’interno della società e della famiglia. La prevaricazione – conclude il presidente di Cia Ferrara – rivolta a qualsiasi essere umano è sempre negativa e noi uomini in una società che, purtroppo, ha ancora sacche di maschilismo, possiamo fare tanto per combatterla.”

 

INIZIATIVE REGIONALI CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE

Innovativo e rilevante quanto si è messo in campo per attuare l’Art. 20 della Legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere (L.R. 27 giugno 2014, n. 6). Sin dal 2011 la Regione Emilia-Romagna ha sostenuto presso l’Azienda USL di Modena la realizzazione del Centro “Liberiamoci dalla violenza” (LDV), per il trattamento della violenza di genere e intra-famigliare, con l’obiettivo di accompagnare il cambiamento di uomini che praticano comportamenti violenti. Un nuovo centro “Liberiamoci dalla violenza” è stato aperto nel 2014 presso l’Azienda USL di Parma. Nel 2017 si sono attivati altri due Centri LDV presso l’Azienda USL di Bologna e l’Azienda USL della Romagna. I progetti e gli interventi sperimentali rivolti agli uomini autori di violenza sono finalizzati all’interruzione della violenza, a tutelare la sicurezza delle compagne, ad accompagnare all’assunzione di consapevolezza e responsabilità dell’azione violenta. I programmi si basano sull’approccio di genere e sul modello di intervento del centro ATV di Oslo, uno dei primi in Europa a intervenire sui maltrattanti e prevedono l’identificazione e la valutazione del rischio di recidiva da parte degli operatori. Anche il Piano regionale contro la violenza di genere al capitolo “Programmi di intervento e trattamento degli uomini autori di violenza” elenca le caratteristiche e le modalità di lavoro che devono essere adottate a garanzia della qualità dei programmi d’intervento, da parte sia dei centri pubblici che dei centri privati; questi ultimi si trovano a Bologna, Piacenza, Reggio Emilia, Ravenna e Forlì.
Dal 2012 al 31 dicembre 2017 hanno contattato il Centro LDV dell’AUSL di Modena in totale n. 821 persone di cui: 315 uomini per avere informazioni e/o richiedere un appuntamento; 89 partner (che hanno chiesto informazioni per possibili invii dei compagni/mariti); 417 servizi invianti, giornalisti, avvocati, studenti universitari, persone interessate, ecc.

Gli uomini complessivamente presi in carico sono stati 249, di cui 44 avevano in corso un percorso di trattamento. Almeno l’85% delle persone incontrate è padre. Dal 2016 il Centro LDV dell’Azienda USL di Modena aderisce alla rete europea che riunisce i Centri che lavorano con gli uomini maltrattanti per promuovere le migliori pratiche orientate alla sicurezza delle donne e dei bambini in una prospettiva di lavoro integrato con la comunità territoriale.

Dal 2015 al 31 dicembre 2017 hanno contattato il Centro LDV dell’AUSL di Parma in totale n. 262 persone di cui: 57 uomini per avere informazioni e/o richiedere un appuntamento; 12 partner (che hanno chiesto informazioni per possibili invii dei compagni/mariti); 193 servizi invianti, giornalisti, avvocati, studenti universitari, persone interessate, ecc. Gli uomini complessivamente presi in carico sono stati 54. Gli uomini che al 31 dicembre 2017 avevano in corso un percorso di trattamento sono 14. Almeno l’80% delle persone incontrate è padre.

 

 

 

 

 

 

Nuova Pac: gli agricoltori chiedono più risorse all’Europa

COMACCHIO (FE) – Diminuiranno i contributi europei a sostegno del settore agricolo? E ci saranno misure a sostegno della crescita? Sono questi i principali quesiti degli agricoltori che hanno partecipato ieri (22 novembre ndr) alla tavola rotonda “La nuova Pac: domande e risposte sulla riforma”, organizzata a Palazzo Bellini di Comacchio da Cia-Agricoltori italiani Ferrara, in occasione dell’assemblea provinciale.

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Tavola rotonda sulla nuova Pac, il 22 novembre a Comacchio

Un confronto tra esperti e agricoltori sulle novità e i punti critici della Pac, la Politica Agricola Comune europea, in previsione dei cambiamenti sull’erogazione delle risorse per il settore agricolo, che ci sarà dopo il 2020.  È questo il tema della tavola rotonda “La nuova Pac: domande e risposte sulla riforma”, organizzata da Cia-Agricoltori italiani Ferrara, in occasione dell’assemblea provinciale. L’appuntamento, aperto a tutti gli imprenditori agricoli ferraresi, è il prossimo 22 novembre a Palazzo Bellini di Comacchio (Fe) a partire dalle 18 e la tavola rotonda vedrà la partecipazione di: Herbert Dorfmann, componente della Commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale del Parlamento europeo; Davide Vernocchi, presidente di Apo Conerpo; Giuseppe Cornacchia, direttore Dipartimento sviluppo agroalimentare e territorio Cia Nazionale; Stefano Francia, presidente Agia (Associazione Giovani Agricoltori) nazionale e Claudio Ferri, direttore di Agrimpresa, che modererà l’incontro.

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